Leonardo Samarelli
Sentiero Digitale finalmente è operativo, ed eccomi a raccontarvi la 12esima giornata del campionato di Serie A.
L’evento è stato il derby di Roma, il derby del silenzio, causa l’assenza del tifo organizzato di entrambe le squadre, per via della protesta che va avanti da inizio campionato, nei confronti della decisione del prefetto Gabrielli di dividere le curve a metà, con annessa presenza al suo interno di celerini e Digos.
Una delle stracittadine più belle e più sentite al mondo non meritava di certo una cornice del genere, con sole 35.000 persone, senza cori e senza coreografie.
Del resto queste sono state le dichiarazioni di Alessandro Florenzi:
‘’Un derby giocato senza tifosi non è la stessa cosa, se la partita la sento al 100%, oggi l’ho sentita 99’’.
Una situazione veramente triste, ma per fortuna l’eco della protesta si sta facendo sentire, anche all’estero.
Dopo questa parentesi, che meritava il suo spazio, passiamo al calcio giocato.
Roma e Lazio arrivavano al derby con l’obbligo di vincere: la Roma per rimanere in scia dell’Inter dopo il sorpasso della settimana scorsa, la Lazio per riscattarsi dopo le ultime sconfitte, tutte meritate per via del brutto gioco espresso. Ma già dopo 10 minuti di gioco è la Roma a passare in vantaggio con Edin Dzeko.
La squadra di Pioli è confusionaria, gioca a lancioni e si affida alle giocate dei singoli, che avvengono sempre con poca convinzione; i giallorossi controllano senza troppi problemi il risultato, fino al decisivo 2-0 di Gervinho al 18esimo del secondo tempo, sesto centro stagionale per lui e gara chiusa.
Una Roma più matura e con una difesa finalmente solida, domina una Lazio che non ha mai dato idea di poter riprendere la partita, ora è crisi nera con tre sconfitte consecutive e non accadeva dal 2013.
Alle 18 di sabato si è giocata Hellas Verona-Bologna, 0-2 per la squadra di Donadoni (seconda vittoria) che regola un Verona sempre più ultimo, ancora alla ricerca della prima vittoria stagionale. Mandorlini rischia l’esonero.
Alle 20.45 di sabato sera il Milan nel momento migliore di forma della stagione viene fermato in un pareggio senza gol dall’Atalanta, con Il portierino Donnarumma (16 anni) decisivo in almeno tre occasioni.
Nel lunch match di Domenica l’Inter di Mancini vince in casa del Torino ancora per 0-1, è il settimo del campionato. Il gioco stenta ancora, ma un super Handanovic e un gol di Kondogbia bastano per sconfiggere i granata e confermarsi primi in classifica.
Nel pomeriggio da evidenziare l’1-3 in rimonta della Juve contro l’Empoli, una vittoria che dà morale e continuità di risultati.
Il Sassuolo conferma il suo trend inarrestabile in casa battendo per una rete a zero il Carpi; mentre il Palermo di Iachini per ora allontana le voci di esonero tornando a vincere in casa con il Chievo (1-0-Gilardino).
Tra Frosinone e Genoa finisce 2-2, risultato che lascia l’amaro in bocca agli uomini di Stellone, in superiorità numerica dal 35esimo del primo tempo. Blanchard enciclopedico merita il disegno di Paolo Samarelli pubblicato oggi su Repubblica nelle pagine dello Sport (in coda all’articolo trovate anche il “foglio di lavoro” del disegno).
Il Napoli vince (solo 1-0, non dilaga come altre volte) grazie al solito Gonzalo Higuain, autore di una rete fantastica, 9 gol, capocannoniere insieme ad Eder. Il Pipita in forma splendida è sempre più leader di questa squadra che con Sarri sembra aver trovato l’equilibrio che gli mancava. Bella la polemica sul pallone invernale dell’allenatore: Nike Ordem 3 Hi-Vis, il pallone invernale, secondo lui rimbalza male e le squadre tecniche sono svantaggiate. “Così si segna meno”. Che il pallone rimbalzasse strano sembrava un effetto ottico, Sarri non ci va leggero e rimbalza male anche lo stupore della superpotente Nike.
Si attende risposta dettagliata.
Chiudiamo con il posticipo delle 20.45, dove la Fiorentina vince in campo esterno con la Samp. Reti di Ilicic e Kalinic, due sorprese positive di questo campionato fino ad ora, e raggiunge l’Inter in vetta inguaiando la posizione di Zenga. Non c’è ancora l’ufficialità ma l’esonero sembra solo questione di ore. Montella, Delneri e Corini candidati nell’ordine alla sostituzione. Peccato per Walter.
Il grande artefice di questa Fiorentina invece è proprio l’allenatore, Paulo Sousa, infatti la sua squadra gioca un bel calcio ragionato, subisce poco e segna tanto (9 gol subiti e 24 fatti).
In molti ancora non credono che la Viola possa mantenere questo passo, ma i numeri parlano chiaro, e come ha detto lo stesso allenatore:‘’ Per lo scudetto daremo fastidio’’.
Il campionato è entrato nel vivo, ma la sosta lo fermerà due settimane, per poi tornare con un classico: Juventus-Milan.