How much daylight does daylight saving time save?
Tra le imposizioni che gli italiani trovano più insopportabili, secondo un sondaggio condotto qualche anno fa da Codacons compare ai primi posti in classifica la famigerata ora legale: l’ultima domenica di marzo, ogni anno, le lancette di tutti gli orologi devono essere spostate in avanti di un’ora, il che significa in termini pratici “alzatevi un’ora prima”, cioè tradotto in termini di vita vissuta “dormite un’ora in meno”.
La cosa può apparire particolarmente spiacevole per chi ha in casa figli in età prescolare e si trova dunque nella condizione di dover recuperare un gran numero di ore di sonno; ogni ora in più, in qualunque momento della settimana arrivi, è una benedizione, e per converso ogni ora di sonno persa si va a sommare a un cumulo che appare insormontabile. Eppure la motivazione adottata dai governi dei Paesi in cui è in vigore l’ora legale è squisitamente economica: consente un risparmio energetico grazie al minore utilizzo dell’illuminazione elettrica. Poiché d’estate il sole sorge ben prima delle 7 di mattina, tanto vale far conto che alle 6 sono già le 7, e dunque è ora di alzarsi.
Evidentemente il problema è sentito anche in altre parti del globo.
Keith Collins di Quartz ha costruito qiesta efficace visualizzazione interattiva basata sulle ore di veglia e di sonno.
L’area in blu mostra le ore di luce che abbiamo a disposizione durante l’anno (a New York negli Usa, perché tecnicamente l’ora legale e l’ora solare sono diverse in ogni punto del globo, in quanto riferite alla posizione del sole, ma il discorso si complica assai perciò prendiamo per buona questa localizzazione geografica), e l’area in nero indica le ore di buio. In basso viene calcolata ed esposta la quantità di ore di luce che guadagniamo, grazie all’ora legale, in base all’ora in cui andiamo a dormire e a quella in cui ci alziamo.
Tornando all’Italia, Terna, la società responsabile in Italia della gestione dei flussi di energia elettrica sulla rete ad alta tensione, ha stimato che tra il 2004 ed il 2007 l’adozione dell’ora legale ha consentito un risparmio di oltre 2,5 miliardi di kilowattora, per un controvalore di 300 milioni di euro.
E’ proprio il caso di dire che il gioco vale la candela. Se poi mentre state leggendo questo articolo dovesse saltare la luce, capirete ancora meglio il gioco di parole.