Indigeni e immigrati, tra animali nessun problema.

Alessandro Troisi

Roma è sempre più Wild: intervista allo scrittore Antonio Canu.

Emozioni uniche e incontri inaspettati raccontati da Antonio Canu, giornalista naturalista, e dalle immagini del progetto “Wild “Rome di Homo Ambiens.

Parliamo di Roma selvatica, della capitale verde d’Europa, con Antonio Canu, naturalista, giornalista con una particolare capacità di raccontare sotto forma di diario la natura e l’ambiente, dal piccolo giardino sotto casa ai parchi vicino la capitale. Già in “Lettera a mia figlia sulla terra” (edizioni Einaudi) Canu aveva proposto il suo diario personale, ricco di aneddoti, osservazioni e racconti naturali. Abbiamo ritrovato lo stesso stile narrativo, didattico e avvincente, nel suo ultimo libro libro “Roma selvatica”, da poco pubblicato con l’editrice Laterza.

La copertina

La copertina

Abbiamo chiesto ad Antonio di raccontarci qualcosa di diverso, attuale e inedito sull’aspetto “wild” della nostra capitale, come lo spettacolo di quegli storni che producono sì il guano (se ne è parlato molto e a volte molto a sproposito) ma che regalano al tramonto romano spettacoli e danze in volo di rara bellezza e poesia.

Roma ha una percentuale di verde, leggiamo sul tuo libro, pari a più del 60% del territorio e un numero impressionante di specie animali e vegetali censite. Un dato sorprendente e forse poco apprezzato e conosciuto.

“Sorprende perché non conosciamo bene la nostra città. Roma ha le ville storiche, ben 14 aree protette regionali, ritagli di verde sparsi. Nell’insieme ha una percentuale di verde davvero interessante. Stiamo ovviamente parlando del territorio comunale. In quanto alla biodiversità, Roma è la città che ha più specie a livello europeo. Certo andrebbe ripercorsa la storia della città per capire come questa ricchezza sia anche figlia di un processo di urbanizzazione che ha tolto (molto) da una parte e conservato dall’altra. Diamo un po’ di dati su Roma verde: 129.000 ettari di estensione, di cui circa 86.000 occupati da aree verdi, agricole, non edificate. Cioè il 67% dell’intera superficie di Roma, tanto da diventare il comune agricolo più grande d’Europa. Per ogni abitante ci sono 13,78 mq di verde fruibile. Il territorio tutelato all’interno della città si estende per 82.500 ettari, pari al 64% dell’intera superficie, costituito da parchi naturali, ville storiche, giardini pubblici, aree verdi. 19 sono le aree e parchi protetti per un totale di 41.000 ettari, compresa un’area tutelata a mare. Ed ora la biodiversità: 1.649 specie di piante vascolari, dette anche piante superiori: 139 famiglie e 667 generi. La flora di Roma comprende 228 specie non native per l’Italia, 42 delle quali di introduzione antica e le altre 186 più recenti. Sono circa 300 le specie di licheni e ben 818 quelli di muschi. Per la fauna i dati sono ancor più interessanti: più di 5.000 specie di insetti, 22 di pesci, 10 di anfibi, 16 di rettili, 121 di uccelli e 39 di mammiferi. Gli uccelli, forse gli animali più visibili, hanno ben 78 specie nidificanti, 15 svernanti, cioè che passano l’inverno in città, 16 migratorie e 2 irregolari. E sono state segnalate 10 specie non indigene di cui 3 si riproducono regolarmente…”

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La Roma storica con le sue rovine, architetture e paesaggi, protegge una ricchezza di piante selvatiche inaspettata. Alberi, arbusti, fiori selvatici e altro. I romani riconoscono soprattutto i pini domestici e i platani, poche piante selvatiche… ma c’è molto di più vero?

Si molto di più. Ci sono le alberature e gli alberi cornice. Il più delle volte introdotti perché resistenti. Ci sono però anche alberi indigeni di grande interesse. Se ne trovano soprattutto all’interno delle ville e dei parchi. Addirittura relitti di boschi originari”.
Le due vie d’acqua romane, Tevere e Aniene, sono habitat incredibili per la capacità di attirare e far sostare in città specie legate ad ambienti acquatici anche qui insolite, come il pendolino, i cormorani e tante altre.

i parchi di Roma

I parchi di Roma

“A differenza di quello che si pensa, sono due corsi d’acqua vivi. Non a caso il tratto urbano dell’Aniene è un parco naturale e il Tevere mantiene ambienti interessanti, anche se frammentati. Gli animali che li abitano hanno trovato le condizioni migliori per restarci. A differenza di noi, non si fanno tante domande.”

Il clima cambia e anche specie dette “aliene” sono sempre più presenti nella capitale romana. Esempi recenti, in termini di anni, fra tutte, il gabbiano reale e i pappagallini esotici. Per non parlare di animali più piccoli. Ed ognuno ha la sua storia.

 

Gabbiano urbano

Gabbiani al quartiere Prati

“L’arrivo del gabbiano reale è dovuto ad un episodio che racconto nel libro. Però ci può stare, visto che è un animale in espansione, segue i fiumi, si adatta facilmente. Per quanto riguarda i pappagalli o le testuggini americane, cioè gli esotici per eccellenza, la loro diffusione è dovuta esclusivamente all’uomo. Sono fuggiti o rilasciati dopo aver vissuto in casa. Al di là che loro non hanno colpe, possono diventare un problema per le specie autoctone.”

 

pappagalli a piazza venezia

Pappagalli a piazza Venezia

il cielo di Roma è percorso ormai da voli e richiami di tante specie di uccelli, dai piccoli balestrucci, ai rondoni, al grande e potente falco pellegrino. Un mondo alato che ci guarda dall’alto, incurante della nostra frenesia, e che ci presenta immagini uniche guardando solo verso l’alto con un po’ di attenzione.

“Alzare gli occhi al cielo in una grande città e vedere volare gli uccelli, mette serenità e allegria. Vuol dire che non siamo soli a rincorrerci nella città. Ogni specie ha storie bellissime. A me piace guardare gli storni. Non saranno amati, per via del guano, ma trovatemi un qualsiasi altro essere vivente che regala quegli spettacoli nel cielo di Roma. Impossibile. Sono unici.”

Homo Ambiens e il progetto “Wild Rome”

E in tema di Roma verde, raccontiamo un altro sentiero parallelo che riguarda l’aspetto selvatico della nostra capitale, questa volta attraverso immagini uniche, scatti rubati in preziosi momenti di vita cittadina.

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“Wild Rome” è un progetto a lungo termine che racconta la storia segreta degli animali selvatici che vivono nel territorio di Roma. L’idea è di descrivere le specie che abitano la città spesso senza che i cittadini se ne accorgano. Alcune sono presenze antiche almeno quanto Roma, altri sono nuovi arrivi. Alcune sono specie delle nostre latitudini, altre arrivano ormai da altri continenti, causa i cambiamenti climatici. Video presentazione Wild Rome

 

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Un progetto che diventerà anche un prezioso libro fotografico, tutto raccontato attraverso suggestive immagini di fotografi naturalisti professionisti (Alberto Cambone, Roberto Isotti e Micòl Ricci – Homo Ambiens) accompagnate da testi specialistici, commenti, curiosità e notizie storiche sulle relazioni tra gli animali e il territorio romano.

 

 

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disegni A. Troisi – foto e video: Homo Ambiens ©

 

 

 

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