Gaber a Roma passando per Parigi.

Alessandro Troisi

“Io, Gaber e le cose”. L’intervista alla luminosa Maria Laura Baccarini, che torna al Teatro Eliseo di Roma con il suo spettacolo sul grande Giorgio Gaber. Un duo voce-violino con il musicista Régis Huby. Uno spettacolo profondo e magico, sempre molto attuale.

Maria Laura, torni a Roma con uno spettacolo e un autore a te molto caro, Giorgio Gaber (il titolo è dedicato ad una delle sue canzoni più poetiche e belle). Sarà una nuova emozione recitarlo di nuovo, qui a Roma. Come è nato questo progetto?

“Alle origini di questo progetto c’é il mio amore per Giorgio Gaber, e la mia amica angelo custode Elena Torre, scrittrice viareggina, che mi ha incoraggiato e accompagnato in tutta la prima fase di questo lavoro: mi ha spinto a scegliere il repertorio, senza pormi alcun limite razionale, fidandomi del mio sentire, mi ha guidato con amore a trovare il percorso drammaturgico … in due giorni qui a Parigi, sedute sul divano di casa, le basi e il percorso dello spettacolo erano già magicamente costruite.”

la locandina del Piccolo Eliseo

la locandina del Piccolo Eliseo

Dividi il palco con un musicista, violinista, compositore, con il quale è nata una sintonia e una magia che si manifesta in scena e unisce voce e musica in modo profondo. Uno spettacolo a due. Era così già nel tuo progetto iniziale o avete trovato in cammino questa scelta teatrale, voce e violino, per rappresentare così, al meglio, il testo di Gaber?

Régis Huby è un musicista straordinario, un improvvisatore, compositore, arrangiatore che ha però forti radici di formazione classica… affascinato da tutte le strumentazioni di nuova generazione, da tempo lavorava su pedaliere, effetti, loopers, sapevo già cosa sarebbe stato capace di fare da solo… Un duo violino-voce vuol dire un dialogo, un «corpo a corpo», come lo ha definito una bellissima recensione del nostro disco… I testi di Gaber e Luporini sono così organici, vitali, tormentati dalla troppa consapevolezza, respirano, pulsano, e noi siamo corde che vibrano, le mie sono vocali e quelle di Régis sono di uno strumento che suona vicino al cuore… e poi l’amore che ci unisce si sente dappertutto…”

Maria Laura Baccarini e Regis Huby

Maria Laura Baccarini e Régis Huby

Baccarini-Huby

Dai musical classici alla sperimentazione musicale, dalle produzioni discografiche ai progetti in radio, e poi il teatro, sempre. Un’evoluzione, costruzione e crescita continua che illumina il tuo percorso e la tua anima. Un’artista poliedrica. Come definiresti professionalmente, oggi, nel 2016, Maria Laura Baccarini?

“Proprio per definizione non amo le definizioni, anche se mi rendo conto che spesso sono importanti e utili, anche per fare un punto della situazione con se stessi. E allora in sintesi potrei definirmi un’artista curiosa, che ama appassionatamente il proprio mestiere e che non cerca mai il percorso più facile… ogni tanto mi domando perché… ma mi rispondo rapidamente: perché quello che più mi affascina nel mio mestiere è l’evoluzione, la costruzione delle cose, la maturazione dei piccoli dettagli che fanno la differenza. Questo aiuta anche ad accogliere meglio il tempo che passa e vivere con gioia la maturità in arrivo…”

Maria Laura Baccarini

Maria Laura Baccarini

Ti sei trasferita a Parigi, scelta di vita e professionale. Consiglieresti sempre ad una tua allieva italiana di lavorare e fare esperienza all’estero, a Londra, Parigi, Berlino… e quale è stata la differenza maggiore, in campo professionale, che hai trovato tra l’Italia e la Francia?

“Viaggiare per me non è mai stata una fuga da qualcosa, ma un’esperienza di incontri e di sollecitazioni. Già in passato, quando facevo musical, fu fondamentale fare certe esperienze con cast americani, inglesi, recitare in un’altra lingua e capire che potevo arrivare comunque al cuore della gente. Oggi è esattamente il contrario, mi piace recitare e cantare nella mia lingua, quella nobile di Gaber e Luporini per esempio, davanti a un pubblico straniero, che arriva comunque a capire e a percepirne la bellezza e la forza. Credo che non esista il «metodo» per vivere, come credo non esistano consigli da dare… si può incoraggiare chi per natura va già in una direzione, dargli fiducia… quello che faccio con i miei allievi è stimolarli a capire cosa vogliono veramente, e a non imitare la vita di qualcun’altro… li spingo a costruire il loro percorso nella direzione migliore per loro… e quando li vedo sbocciare, aprirsi alla vita è un’emozione immensa e preziosa… Poi se vogliamo parlare di quanto sia difficile lavorare in Italia, allora si apre un capitolo piuttosto doloroso…”

Ultima domanda è d’obbligo, di questi tempi. Hai vissuto i tragici momenti di Parigi direttamente, nella città ormai che ti accoglie da tanti anni felicemente. Come ha vissuto un’artista abituata a stare sul palco in teatri e luoghi pubblici questa atmosfera difficile e di terrore? È cambiata la vita a Parigi per chi lavora nello spettacolo? “The show goes on”.

“Sono stati momenti dolorosi… quel dolore sconosciuto a noi occidentali che non viviamo costantemente nella paura, come in tanti altri paesi del mondo… La natura umana tende a sopravvivere e quindi ad andare avanti, a nascondere la propria paura in uno scomparto che per istinto diventa invisibile nel nostro quotidiano… altrimenti non metteresti più piede in una stazione, in metropolitana, o in un teatro… Poco dopo gli attentati di novembre è uscito il nostro disco e abbiamo fatto il concerto di presentazione alla Maison de la Poésie di Parigi. Quella sera ho avuto la prova di come questo progetto su Gaber potrà ancora avere un lungo cammino perché cambia con me e si adatta al mio stato d’animo come fosse parte organica del mio corpo … e quella sera i testi di Gaber-Luporini hanno trovato tutto un altro senso, e se «Verso il terzo Millennio» è stata come una lama tagliente nel mio cuore, l’amore per l’Uomo e la fede nel suo potenziale del «il Luogo del Pensiero» hanno consolato il mio fragile respiro di quei giorni. «The show goes on» che lo si voglia o no… La vita continua.”

GABER, IO E LE COSE

Piccolo Eliseo – Roma – dal 17 al 21 febbraio

di GIORGIO GABER e SANDRO LUPORINI

da un’idea di Maria Lura Baccarini ed Elena Torre

con MARIA LAURA BACCARINI e RÉGIS HUBY

regia MARIA LAURA BACCARINI ed ELENA BONO

 

Orari spettacoli: mercoledì, giovedì, venerdì, sabato ore 20.00, domenica, ore 16.00

Biglietteria: Via Nazionale, 183 – 00184 Roma – Tel. 06–83510216
e-mail biglietteria@teatroeliseo.com
Giorni e orari di apertura: dal martedì alla domenica dalle 9.30 alle 20.00
(dalle 19.30 è possibile acquistare i biglietti solo per lo spettacolo in programma)

E online sui circuiti biglietti degli spettacoli

 

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