Leonardo Samarelli
L’ultimo valzer, The Last Waltz, parafrasando il film concerto di Martin Scorsese sull’ultima esibizione del gruppo The Band. L’associazione non è solo con l’ultima di campionato ma anche con le ultime partite di protagonisti molto amati, Toni, Di Natale, Abbiati, Klose (che però lascia solo l’Italia).
Le nostre Band hanno finito di suonare.
Juventus, Campione già da quattro giornate, Napoli seconda e Roma terza. I partenopei con la Juve in Champions per via diretta e la Roma ai preliminari. Inter e Fiorentina in Europa League. Sassuolo (notizia) in Europa League se il Milan perde con i campioni d’Italia la finale di Coppa Italia in programma sabato all’Olimpico di Roma. Retrocedono Carpi, Frosinone e Hellas Verona.
Il Record di Higuain.
La giornata era legata con un filo a 66 anni fa. Il Pipita (soprannome ereditato- col diminutivo- dal padre Jorge, anche lui calciatore, e detto el Pipa, nasone) Higuain inseguiva il record di reti in serie A. Titolare era fino a sabato scorso Gunnar Nordhal, gigante svedese con 35 reti segnate, appunto nel 1950, col Milan. Nordhal un gigante muscoloso con tecnica inferiore a quella di Gonzalo. 180 cm di altezza e 90 kg (forse più) per lo svedese, 184 cm per 82 kg l’argentino (anche lui con qualche problema a contenere il peso).
L’antenato sfondava le difese, il contemporaneo ha grande tecnica e partecipa al gioco. Tutti e due con il senso della porta. A occhi chiusi sanno, sapevano dov’è la cornice da centrare. Non poco.
Il filo si interrompe con i tre gol di Higuain. Tutti nel secondo tempo: 7’, 17’, 27’. Numeri buoni per il lotto. Presenze di Higuain in campionato: 35, 36 i gol. Chissà dove poteva arrivare senza le tre giornate di squalifica prese sul campo dell’Udinese.
Nel filmato il terzo gol di Higuain, il 36esimo in campionato. Il gol del record.
La giornata, quella così.
Liquidata, alla lettera, la Sampdoria dalla Juve con un 5-0. Lezione di calcio-Spalletti al Milan al Meazza (1-3). Napoli che ne fa 4 al Frosinone (segna anche Hamsik). Il Sassuolo arriva a 61 punti battendo 3-1 L’Inter che si butta via come spesso accade. Di qualità lo 0-0 tra Chievo e Bologna. L’Empoli batte 2-1 e bene il Torino con Maccarone (13 gol e record personale in A) e Zielinski (tornerà all’Udinese). Gara vivace a Marassi dove l’Atalanta vince col Genoa 1-2 . Bel gol di Pavoletti, che cerca la Nazionale, in spaccata. Infine delle partite che non contavano l’ultima è quella della Lazio che va giù in casa con la Fiorentina, 2-4 netto. A Roma un altro addio pesante, non al calcio giocato ma ai biancocelesti: Miro Klose. Il tedesco mette in porta il rigore assegnato alla Lazio sull’1-4. Non voleva tirarlo non essendo nella lista dei rigoristi, il pubblico lo spinge e Miro accetta. Ancora una volta un gesto disciplinato che disegna il profilo di classe dell’uomo e del calciatore. Un signore che mancherà al campionato.
La giornata, quella vera.
Il Palermo deve vincere coll’Hellas e Carpi deve provarci fino in fondo a Udine.
Partita tesa al Barbera con anche la storia assurda dei premi retrocessione della Lega, il cosiddetto paracadute. In virtù di questo la società Verona, perdendo a Palermo (e così salvandolo) avrebbe guadagnato (e guadagna infatti) circa 40 milioni. La gara è stata tesa e gli scaligeri hanno spinto onorevolmente perdendo 3-2. In gol per i rosanero Vazquez, Gilardino e Maresca. Questi due ultimi (classe indiscutibile) addirittura “epurati” nella prima gestione Ballardini. La sequenza degli allenatori sulla panchina palermitana è kafkiana e per questo Zamparini , non la squadra, dovrebbe essere retrocesso d’ufficio molto più in giù della serie B.
Carpi struggente a Udine, vince fa quel che deve fare ma paga sul filo di lana errori precedenti. Da notare: il gol dei friulani è di Di Natale che saluta anche lui il calcio ( ci torneremo e c’è da dire molto sulla sua carriera).
Finiamo con i voti alle squadre.
Non rispecchiano i punti i campionato e sono una media tra gioco espresso (quindi allenatori), conduzione societaria e comportamento del pubblico (quando c’era). Ci perdoni Gianni Mura maestro delle votazioni nei suoi “Sette giorni di cattivi pensieri” imperdibili nelle domeniche di campionato su Repubblica.
Queste le valutazioni della redazione su scala di 10:
Juventus (91 punti) 8 e ½ – Napoli (82) 7 e ½ – Roma (80) 8 – Inter (67) 5 – Fiorentina (67) 6 – Sassuolo (61) 8 ½ – Milan (57) 4 – Lazio (54) 4 – Chievo (50) 7 – Empoli (46) 6 e ½ – Genoa (46) 6 – Atalanta (45) 6 – Torino (45) 5 e ½ – Bologna (42) 7 – Sampdoria (40) 3 e ½ – Palermo (38) 2 e ½ – Udinese (39) 3 ½ – Carpi (38) 7 – Frosinone (31) 7 – Verona (26) 4
Allarme in Premier League.
Del Leicester sappiamo l’impresa. Passiamo oltre: Old Trafford, Manchester United-Bournemouth sospesa e rinviata. Pubblico evacuato per sospetto ordigno. Sospetti, i soliti, sull’Isis o Daesh come preferite. Tutto si svolge in ordine britannico, i tifosi del Man Utd uscendo dallo stadio cantano “Jihadi John, we don’t give a fuck, we’re gonna win the FA Cup” (“al diavolo Jihadi John vinceremo la Coppa d’Inghilterra”). Poi in serata si scopre che una ditta incaricata di un’esercitazione anti terrorismo aveva dimenticato la bomba, un pacco nei bagni, che però era solo un perfetto ma finto meccanismo esplosivo usato proprio per l’esercitazione. Bene così però il 10 giugno c’è la prima partita degli Europei in Francia. Sarà tensione a ogni partita. Così stiamo messi.
Liga spagnola.
Vince di un punto il Barcellona sul Real Madrid. 0-3 a Granada per i catalani. Tre reti di Luis Suarez “pichichi” con 40 gol. Vince pure il Real, 0-2 a la Coruna col Deportivo. C. Ronaldo chiude a 35 reti.
Seconda vittoria consecutiva in Liga per Luis Enrique (ma ricordate come lo trattavano a Roma?) e Barcellona a 24 titoli.
CLASSIFICA: Barcellona 91 punti; Real Madrid 90; Atletico Madrid 84; Villarreal 64; Celta Vigo 60; Athletic Bilbao 59; Siviglia 52; Real Sociedad 48; Malaga 45; Valencia, Las Palmas 44; Eibar 43; Real Betis, Deportivo La Coruna 42; Espanyol 40; Granada 39; Sporting Gijon, Getafe 36; Rayo Vallecano 35; Levante 32.