Luigi Toiati
BravAta(c), appunti per il futuro sindaco di Roma.
C’è chi Machiavelli ci nasce e chi, pur probabilmente non avendolo mai sentito nominare, in quanto assente dai bigliettini dei Baci Perugina, si diletta a fare il Machiavelli.Così fa l’Atac, Azienda di trasporto pubblico, che incontestabilmente evoca ai Romani inefficienza, mancanza di puntualità, pessimo servizio. Infatti il 13 giugno 2016 i dipendenti di questa Azienda si sono messi in sciopero, per loro validi motivi. Niente da eccepire, nostro pane quotidiano.
Ma guarda un po’ c’è la partita.
“Caso” ha voluto tuttavia che l’orario in verità originale scelto dagli dai Sindacati – dalle 20.30 alle 0:30 – coincidesse con la partita di calcio dell’Italia, l‘esordio contro il Belgio a Lione previsto per le 21. Anche se sforzandoci davvero molto, potremmo ancora osservare questo fatto con la annoiata benevolenza con la quale si guardano le reiterate marachelle di un bambino palesemente idiota.
Ma quello che grida vendetta è la preventiva autodifesa che Atac pubblica. Citiamo da Internet: il segretario nazionale Autoferrotranvieri Ugl, Fabio Milloch, ha subito chiarito che lo sciopero è stato stabilito per lunedì 13 giugno proprio per limitare i disagi agli utenti. In quest’orario infatti non ci si reca al lavoro o si torna a casa dopo una giornata in ufficio, quindi sembrava il momento migliore per ridurre al minimo i disagi per chi utilizza giornalmente i mezzi pubblici.
Che dire? Oltre l’inganno anche la beffa! A Roma c’è un proverbio che recita: “Matraccia ‘nfame, j’abbrucia er culo co’ lo scallaletto e poi je mena su la scottatura!”
Eccoci qua, un servizio essenziale brucia il servizio (e di conseguenza il nostro c…) per godersi le prodezze della nostra Nazionale di calcio e poi “mena su la scottatura” adducendo un orario straordinariamente calcistico come “momento migliore” per mandarci a piedi.