Alessandro Trosi
Dopo aver festeggiato l’anniversario dei 10 anni di progetto falco pescatore in Maremma (ne avevamo parlato qui) , è periodo di nuovi voli nei nidi dei falchi.
Delle tre coppie presenti nel Parco Regionale della Maremma e della Diaccia Botrona, questa stagione ci ha portato tre piccoli per l’anno 2016: dalla coppia Primo ed Eva si sono schiuse due uova su tre e i piccoli sono stati “nominati” Attila e Amerigo, mentre dalla coppia Geronimo e Pocaonthas è nato un solo piccolo falco, Ciccio, che dal nome fa capire il suo buono stato di salute. Le due coppie di falchi pescatori hanno nutrito i loro piccoli appena nati e a circa 40 giorni dalla nascita sono stati forniti di anelli di riconoscimento e Gps satellitare per poter studiare i loro movimenti, migrazioni e comportamenti. Anche le analisi genetiche e del dna, delle uova non schiuse e di tutti i dati anatomici misurati e presi nel momento dell’inanellamento, rapido e indolore, serviranno al nostro gruppo di lavoro per continuare la preziosa conoscenza della popolazione mediterranea di questa specie.
Gli anelli blu e il Gps.
Grazie al lavoro del gruppo, guidato dall’ex direttore del parco Maremma, ora direttore del parco Arcipelago toscano, Giampiero Sammuri, ideatore e fondatore del progetto, e formato dal naturalista Flavio Monti, il biologo Andrea Sforzi, l’illustratore Alessandro Troisi, il tecnico-faunista Vincenzo Rizzo Pinna, le guardie del parco e collaboratori stranieri, i tre piccoli sono ora sotto osservazione e studio grazie agli anelli blu e ai Gps che forniscono in tempo reale preziosissimi dati e possibilità di monitorarli e controllarli nella delicata fase del primo volo.
Proprio in questi giorni, Ciccio, il giovane e unico falco di uno dei due nidi in Diaccia, dopo numerose prove di volo e “flap” sopra il nido si è finalmente involato sulla palude! Il primo vero volo.
E anche i fratellini Amerigo e Attila in questi giorni lo seguiranno, già pronti per volare per la prima volta fuori dal nido.
Sarà un periodo delicato e importante, presto dovranno imparare a tuffarsi da soli e pescare i pesci in palude, laguna, anche mare. Numerosi tentativi andranno sprecati con tuffi senza predazione ma con un po’ di pratica finalmente dopo il primo volo porteranno anche il loro primo pesce al nido.
Migrazione dopo l’estate.
Dopo l’estate, si presenta il periodo di erratismo e migrazione e proprio grazie al Gps satellitare potremo sapere se voleranno lontano oltre il Mediterraneo in Africa o si sposteranno in Italia, come successo anni scorsi con i giovani nati anni precedenti, in Sicilia, Campania, Abruzzo e anche nord Italia, seguendo linee di costa, fiumi, paludi, laghi dove cibarsi.
Una storia affascinante che si può ora seguire e mappare giorno per giorno. Con questi sistemi e grazie anche al lavoro del gruppo-progetto in Maremma e l’installazione sia di webcam sul nido che appunto di gps ai piccoli, ogni viaggio, spostamento, migrazione e sosta dei nostri falchi pescatori maremmani riempirà pagine di una bellissima favola che ha permesso di riportare in Maremma dopo 42 anni il falco pescatore e permettere così di raccontare nuove nascite, voli, viaggi e comportamenti di una piccola grande famiglia di falchi pescatori italiani.
Link utili: guarda il filmato della webcam dei falchi pescatori in Diaccia Botrona:
http://www.systemanaturae.it/news/2015-12-27–videomonitoraggio-falco-pescatore/
Su questo link sono presenti tutti i tracciati dei falchi pescatori con GPS. I tracciati sono stati caricati sul data-repository di MOVEBANK dove accedendo a “Tracking Data Map” ed inserendo il nome del progetto “Mediterranean ospreys” é possibile visualizzare tutti gli spostamenti di oltre 35 falchi, tra cui i falchi maremmani.
https://www.movebank.org/panel_embedded_movebank_webapp
http://aletroisi-osprey.blogspot.it/
Crediti foto: Vincenzo Rizzo Pinna (systema naturae ) e Alessandro Troisi