Leonardo Samarelli
Napoli e Roma beffate, l’Inter se la ride e ora è tutto un altro campionato.
Si chiude la 22ma giornata, con in vetta la sola vittoria della Juventus, Napoli fermato in casa e Roma che torna a perdere dopo quattro vittorie consecutive; ne approfitta l’Inter, che adesso si trova a -3 dalla zona Champions, impensabile qualche mese fa.
Juventus, l’appetito vien mangiando.
Dopo la sconfitta di Firenze, è tornata fame alla Juve, che con lo schieramento di tutti gli uomini del reparto offensivo (Mandzukic, Dybala e Higuain), ha centrato tre vittorie consecutive se si considera anche la Coppa Italia.
Come nelle partite precedenti, i bianconeri chiudono il discorso nei primi 20 minuti del match, con Higuain, che aggancia Icardi in vetta alla classifica marcatori a quota 15, e Khedira, su assist proprio del Pipita. Buffon mette una pezza quando serve e festeggia al meglio i 39 anni appena compiuti, 0-2 il risultato finale contro il Sassuolo a Reggio Emilia.
Domenica allo Stadium arriva l’Inter, sarà la prova del nove per lo scudetto.
Roma, un ko inaspettato.
Dopo aver subito appena due reti nelle ultime sei partite, ne subisce ben tre dalla Sampdoria, con un Muriel scatenato, autore di un gol e due assist.
Motivo? L’esclusione di Manolas dagli 11 titolari, con l’inserimento di Vermalen perché Spalletti voleva più qualità ad inizio azione. Scelta che si è rivelata perdente e poco saggia, visti gli errori compiuti dal centrale belga (voto gazzetta.4,5) Nonostante questa scelta, la Roma era riuscita a passare in vantaggio ben due volte, con Peres prima, e Dzeko poi, nel mezzo l’1-1 firmato Praet. Poi il buio e in appena tre minuti arrivano il gol di Schick (gol più veloce per un subentrato in questa stagione) e la punizione vincente di Muriel deviata da Nainggolan. Alla fine forse ai giallorossi manca un rigore ma il calcio va così.
Il 3-2 finale, dà tanti meriti alla Samp di Giampaolo, che quest’anno ha racimolato pochi punti rispetto alle prestazioni proposte; ma anche tanti demeriti alla Roma, per le ingenuità compiute e la poca maturità dimostrata, quella caratteristica che proprio l’aveva contraddistinta nelle ultime uscite di campionato.
Ora i bianconeri sono tornati a +4 (e gli manca una partita da recuperare contro il Crotone), serve subito una reazione contro la Fiorentina nel prossimo turno.
Napoli fermato dal Palermo.
Se si vuole lottare per Champions e scudetto, i punti da lasciare per strada devono essere pochi, e se si pareggia 1-1 in casa contro il Palermo ultimo in classifica, non si hanno scuse. Nonostante i commenti di Sarri nel post-partita, che giustificava i suoi dicendo che è mancato solo il gol, il Napoli ha pareggiato una partita che peserà sul bilancio finale della squadra a fine campionato.
Il Palermo, con il nuovo allenatore Diego Lopez, ha lottato su ogni pallone e difeso alla grande, passando subito in vantaggio grazie alla rete di Nestorovski, ed è stata tradito solo dalla papera clamorosa di Posavec (ottimo in altre occasioni della gara), che ha regalato il gol dell’ 1-1 finale a Mertens, rete comunque che il Napoli meritava visto le occasioni avute. Una mancata vittoria che non permette di agganciare la Roma al secondo posto, un punto che Sarri e i suoi sperano non comprometta quanto di buon fatto fin ora, visto che con il pareggio di ieri, i risultati utili consecutivi sono diventati undici.
Le sette meraviglie di Pioli.
Sette vittorie consecutive per l’Inter, che le permettono di tornare prepotentemente nella corsa Champions. Un netto 3-0 ai danni del Pescara, confezionato da Joao Mario, D’Ambrosio ed Eder, che fa volare l’Inter a -3 dal Napoli e le permette di scavalcare la Lazio al quarto posto.
Domenica la super sfida con la Juventus, dove un pareggio potrebbe anche andare bene alla squadra di Pioli visto la situazione di classifica.
Milan, ora è crisi.
A parte il trionfo della Supercoppa sono 5 i punti ottenuti in sei partite, numeri impietosi, visto l’andamento del girone d’andata. Con la partita persa per 2-1 in casa dell’Udinese, sono due le sconfitte consecutive, che lasciano il Milan al settimo posto, serve un’inversione di rotta.
Lazio, momento buio.
La sconfitta di Torino (con la Iuve) deve aver lasciato strascichi nello spogliatoio laziale, visto i richiami di Lulic e Milinkovic nelle dichiarazioni pre partita a ricompattarsi.
Con il Chievo si è vista una buona Lazio, che le ha provato tutte, ma ha trovato di fronte a se un super Sorrentino e un attaccante non all’altezza vista l’assenza di Immobile: dei 28 tiri della squadra biancoceleste, neanche uno di Djordjevic. Poi la beffa, al 45′ del secondo tempo, con la squadra riversata all’attacco e una difesa non in linea, arriva il gol di Inglese che sancisce lo 0-1 finale che lascia l’amaro in bocca a tutta la squadra. Si può parlare ancora di sogno Champions? Parola al campo.
Fiorentina-Genoa show.
3-3 rocambolesco tra le due compagini: Viola avanti 2-0, rimonta Genoa nel giro di pochi minuti con il solito Simeone protagonista, 3-2 di Kalinic che sembra chiudere i conti, ma poco prima del 90′ arriva il pareggio su calcio di rigore di Simeone, che sigla la sua doppietta personale. Ancora una volta una Fiorentina con troppi alti e bassi non porta a casa il risultato; grande reazione del Genoa che salva temporaneamente la panchina di Juric.
Torino-Atalanta.
Si dividono la posta e i tempi di gioco: primo tempo dominato dal Torino che trova anche la rete con Iago Falque, secondo tempo tutto di marca bergamasca, che trova il pari con Petagna, e solo Hart nega alla Dea la gioia del 1-2. Buon punto soprattutto per la squadra di Gasperini, che accorcia ulteriolmente sulla Lazio, solo un punto di distanza. Nota: commovente l’addio del capitano granata Giuseppe Vives (37 anni) che saluta i tifosi a fine partita e va alla Pro Vercelli in serie B.
Le altre.
Vittoria importante per il Crotone nella sfida salvezza con l’Empoli: 4-1 sancito da una tripletta di Falcinelli che porta i pitagorici a -8 proprio dalla squadra toscana.
Pareggio per 1-1 tra Cagliari e Bologna con le reti tutte italiane di Destro e Borriello.
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