Leonardo Samarelli
Al solito a fine giornata (calcistica ma non solo) si fa un bilancio. Qual è il gol più bello? Spesso si trovano gli stessi personaggi. Stavolta c’è ancora Higuain, ne segna due e va a 18 reti in testa alla classifica marcatori con Dzeko. Belli i gol dell’Atalanta, interessante quello di Suso che pareggia a Roma spostandosi il pallone sul sinistro, di rilievo la tripletta di Inglese del Chievo. Tuttavia andiamo sull’argentino che a Cagliari, uno per tempo, segna dalla stessa mattonella. Un colpo sotto per il primo gol, una puntata per il secondo.
Bellissime le azioni. Nel primo tempo Gonzalo controlla in area su lancio di Marchisio e poi va al confronto col portiere per superarlo con un soffice pallonetto. Nel secondo tempo (appena iniziato) Higuain addirittura inizia l’azione nei pressi della sua area. Calcia via da difensore, raccoglie Kedira e lancia nel vuoto Cuadrado; il colombiano vola e ci arriva, giretto sul difensore e palla a Dybala che vede arrivare il centravanti. Si è fatto una novantina di metri di corsa, forse è provato ma si avventa sul passaggio verticale di Dybala e tira una puntata che toglie il tempo al portiere Rafael. Mario Brega in una inimitabile gag diceva in “Bianco, rosso e Verdone” (1981) di Carlo Verdone: “Sta mano po esse piuma e sta mano po esse ferro”. Per Gonzalo è lo stesso ma stavolta si parla del suo piede destro, Una volta piuma, una volta ferro.