Tuffi col brivido.

Sentiero Digitale – redazione

Bisogna proprio volerlo

Un gol in tuffo di testa è sempre un grande gesto e non solo atletico. Prima di tutto bisogna pensare di farlo; lanciarsi senza troppi calcoli verso l’attrezzo pallone senza pensare che potrebbero intervenire ostacoli (pali, altri giocatori, tacchetti) durante il volo. Poi c’è il calcolo della traiettoria della sfera, un involucro di cuoio gonfiato a pressione che pesa 410/450 grammi. Un puntino chiaro quando parte da lontano che si ingrandisce mentre si avvicina. Ci vuole, in una parola, coraggio.

I gol di testa sono più rari di quelli di piede. Prendiamo la giornata di ieri, la 29ma: 19 reti in totale, solo tre di testa. Baselli del Torino, Cuadrado della Juve e Dzemaili del Bologna. Questi ultimi due in tuffo di testa. Ora per noi “il gol di testa in tuffo” per definizione è quello di Gigi Riva in Nazionale contro la Germania Est. Segnato in una memorabile partita il 22 novembre 1969. Qualificazioni Mondiali. Gara vinta per 3-0 e qualificazione ottenuta (i tedeschi Est non erano affatto male). Gigi si avventa in tuffo perpendicolare alla traiettoria. L’impatto è violento come se fosse un tiro di collo-piede. Imparabile e Riva resta in aria parallelo all’erba che sembra un filmato di Holly e Benji. Qui e qui qualche ricordo su You Tube. Bianco e nero, pantaloncini assai corti, niente sponsor, cappotti eleganti in tribuna. No non vogliamo dire fosse meglio ma aveva il suo fascino. Come un film in costume. Il passato ha lo stesso appeal del futuro.

Tuffi celebri

Andiamo a ricordo. Specialisti del volo: Alessandro Altobelli, Maurizio Ganz, Adriano, Hernan Crespo, Aldo Serena, Pierino Prati, Zamorano, Boninsegna, e poi Marco Van Basten e il divino Ezio Pascutti  che ci ha lasciato da poco e che aveva nel colpo di testa la sua sublimazione.  Qui qualcosa di Van Basten e qui Maradona. Non è certo tutto ma siamo andati a memoria e in ogni caso c’è da considerare che per ogni gol in tuffo c’è un cross perfetto che cerca il compagno nello spazio. Poi si sa è lui a rischiare il colpo, le botte, il contrasto, il fallimento. Nell’Inter sono stati parecchi che nel tempo hanno avuto il colpo in tuffo nel repertorio e qui troverete qualcosa di molto nerazzurro.

I disegni sono di Paolo Samarelli per Sentiero Digitale

Gli ultimi a farlo: Juan Cuadrado

Cominciamo qui sopra con Juan Cuadrado. Il cross dalla sinistra è di Asamoah. Il pallone parte teso e il colombiano taglia l’area e si posiziona davanti al difensore. Poi irrompe sul pallone all’area piccola e si lancia. Colpisce ancora in piedi ma è il tuffo seguente e la postura a imprimere la potenza. In questi casi importante è cadere bene e infatti nei primi allenamenti per i piccoli si insegna loro come fare la capriola, utilissima per ammortizzare l’impatto col suolo. Gol bello e decisivo.

Il gol più bello: Blerim Dzemaili

Stavolta il cross è di Di Francesco dalla destra, la partita è sull’1-1 e Dzemaili segue tutto con attenzione. Appena parte il passaggio diverge sull’ultimo palo e ci arriva in corsa sciolta quando arriva il pallone che viene colpito proprio in tuffo a due metri circa dalla porta. Se Cuadrado ha piazzato alto il tiro Blerim schiaccia come una volèe efficace e da sotto rete nel tennis. Sorrentino, il portiere, già deve cambiare palo e sulla traiettoria bassa si ingoffisce in un tentativo che cercava solo fortuna. Per noi è il più bel gol della giornata.

 

 

 

 

 

 

 

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