Sentiero Digitale – redazione
Tra i gol della giornata abbiamo deciso di illustrare quello di José María Callejón Bueno, attaccante di destra del Napoli, un’ala tattica e molto tecnica che ha aperto il risultato all’Olimpico per il 3-0 esterno contro la Lazio. Il fantasma dell’area, un opportunista che appare alle spalle del difensore all’improvviso e questo dice molto sulla sua maniera di pensare calcio.
Citazioni
Il secondo gol di Diego Falcinelli in Crotone-Inter 2-1 è stato bellissimo. Non soltanto per il gesto tecnico ma per il sapore d’impresa che lo accompagnava. Trotta lo trova a memoria sulla fascia sinistra. Controllo e Diego si presenta in area sullo scatto e batte di interno destro colpendo il pallone sotto e creando una parabola imprendibile per Handanovic. Calcio vero, potenza e tecnica assieme, un gol da Premier League.
Di Belotti e Dzeko parleremo un’altra volta come del resto di Insigne e Mertens.
Il fantasma Callejón
Il gol viene da lontano e quando Hamsik riceve da Jorginho Callejón naviga largo sulla fascia destra controllato lasco da Radu e Lukaku. L’azione poi si sviluppa con una botta da flipper tra Mertens che tocca soltanto il passaggio verticale di Hamsik e Wallace che sbaglia a non rinviare decisamente. Il belga ritorna per primo sul pallone respinto corto, lo controlla, aspetta l’arrivo di Hamsik che ha seguito l’azione e lo serve in corsa nel cuore dell’area laziale. Dov’era Callejón? Aveva vivacchiato sull’out destro galleggiando lontano dal marcatore Radu che si era pure staccato da lui pensando alla diagonale per rinforzare la linea difensiva. Marek colpisce di prima intenzione. un diagonale basso tra portiere e difensore. Colpo perfetto. Sul radente il portiere è fuori traiettoria Radu è indietro e qui appare sul secondo palo José, alle spalle del suo marcatore che l’aveva ormai perso di vista. Il tocco è elementare per un calciatore di serie A ma bisogna arrivarci.
Altri fantasmi
Citiamo a memoria qualche giocatore con caratteristiche simili a quelle dello spagnolo. Paolo Rossi per primo. Tempista e opportunista lo descrive Wikipedia, l’eroe del 1982, capocannoniere al Mondiale di Spagna sembrava smaterializzarsi nell’area piccola per apparire anche lui dietro la difesa e segnare “all’improvviso”. Su tutti i tre gol al Brasile, qui gli highlights della partita vinta per 3-2 con l’indimenticabile e sobrio commento di Nando Martellini
Pippo Inzaghi ha una somiglianza col nostro. La sua capacità di giocare sul filo del fuorigioco lo hanno reso leggendario. Mai bellissimi gol (o quasi) ma quanti e quanto decisivi. 50 reti in Coppa dei Campioni/Champions League.
Joaquín Peiró. Grande attaccante dell’Inter mitica di Helenio Herrera aveva di Callejón l’astuzia e la tecnica spagnola. Qui il suo gol di rapina al Liverpool in Coppa dei Campioni nel 1965 e fatevi un’idea di quel che può accadere su un campo di calcio.
Kurt Hamrin. Detto l’uccellino per la sua caratteristica corsa a saltelli era imprevedibile, conosciuto anche per il suo dribbling velenoso. Tirava la palla sui piedi del marcatore per poi approfittare del rimpallo e volare, appunto, via. Aveva il dribbling che “corica” sempre la stessa cosa ma infallibile. Qui un testo di Gianni Mura da leggere per capire qualcosa in più. Qui qualche gol con la Fiorentina (da notare i calzettoni abbassati che in quegli anni erano sinonimo di “fantasia”).
Infine una citazione dello scrittore Eduardo Galeano (da Splendori e Miserie del gioco del calcio) che ha scritto di calcio cogliendone l’anima e trasportando i gesti dell’uomo calciatore sul terreno dell’epica e della comprensione della stessa natura umana.