Paolo Samarelli
Finisce il campionato che la Juventus ha già vinto l’altra settimana e finisce con due favole struggenti. Totti all’ultima partita con la Roma e il Crotone che ribalta i pronostici e si salva vincendo, con la Lazio malmessa e senza stimoli, e mandando in B L’Empoli che in contemporanea perde col Palermo.
Diciamo del Crotone prima che è ancora calcio giocato, inaspettato e che rischia di affondare nella retorica del riscatto, del “non arrendersi mai”, della dignità e altro ancora. I ragazzi del Crotone hanno giocato senza porsi limiti, hanno trovato fortuna e le hanno dato credito accompagnati da un allenatore, Nicola, che invocava calma sapendo cosa potevano fare i suoi. Forse se vogliamo usare una parola per descrivere l’impresa quella è fiducia. Quella che non hanno avuto gli empolesi che sembra si siano lasciati proprio andare. Meritato, sofferto, il salvataggio in extremis sulle note di Rino Gaetano. Fa piacere vedere tanta gente del Sud felice. Intanto qui sul sito della Lega risultati e classifica alla 38ma giornata. Qui sul sito Sky gol collection (un po’ di pubblicità ma grazie) e highlights dell’ultima giornata
In sintesi Juve campione e in Champions League Roma in Champions qualificata ai gironi, Napoli ai preliminari Champions. Atalanta e Lazio dirette ai gironi in Europa League e Milan ai preliminari. Retrocesse Palermo, Pescara e Empoli.
Totti e la paura
Libri, canzoni, film, dell’epica dell’ultima volta siamo pieni e ognuno per di più ha la sua ultima volta. Consapevole o meno, programmata o meno. Totti ci ha accompagnati per un quarto di secolo, un lustro pieno di giocate, esclamativi, interrogativi, odio e amore. Anche se non sono romanista (anzi proprio dall’altra parte) mi è capitato anche per lavoro di incrociarlo più volte e non mi è mai sembrato così ingenuo come la pubblicità in tv ce lo ha dipinto e lo fa ancora. Un grandissimo campione e non sono inadeguati i paragoni con i nostri grandi: Baggio, Del Piero, Maldini, Maradona e gli altri. Però ognuno lo è stato a modo suo, col suo carattere. Ognuno di loro con la sua visione del calcio, del campo, della geometria. Un grande calciatore conosce l’uomo e i suoi difetti per superare l’avversario. Conosce soprattutto i suoi limiti e, magari solo in campo, è un grande psicologo con la dote della classe che gli regalano le sue estremità. Ognuno ha la sua ultima e tutti l’avranno. L’ultima volta che si è usciti da scuola, con una ragazza, con un nostro caro, un amico. L’ultima volta è un romanzo senza fine e ci vorrebbe Omero per raccontare il viaggio e l’epopea delle ultime volte. Quella di ieri, visto dall’altra parte, mi è sembrato come il sogno di assistere al proprio funerale e Francesco Totti lo ha realizzato esprimendo infine un grande sentimento: la paura. “A un certo punto -ha anche detto- qualcuno decide che è finita che il tempo va rispettato e si deve smettere”.
Questo è stato il messaggio che mi ha più colpito. Ho visto tanti, amici e amiche, uscire dalla propria vita lavorativa o affettiva. Molti, come me, evitano di voltarsi indietro. La paura è di voltarsi e trovare solo vuoto. Ogni cosa ha un suo significato in “quel tempo, in “quel momento”, in “quel contesto”. Ad altri alimentare la leggenda, se c’è. Minima, piccola, grande o nessuna. Oggi finisce il campionato e le nostre squadre sono destinate a mutare nei volti e nei ruoli già tra due mesi. Alcuni rimarranno impressi più di altri perché il nostro immaginario ha riconosciuto nei loro gesti sul campo un nostro desiderio. L’inaspettato che il Calcio offre spesso, come ieri la salvezza del Crotone. Da qui il grande successo che come ogni anno avrà il Calciomercato. Quelle ipotesi, spesso assai fasulle, alimentano la speranza di essere più forti ma anche il timore di diventare più deboli. Sono convinto tuttavia che come diceva Javier Marías (cito a memoria e mi sembra in Selvaggi e Sentimentali. Storie di calcio) ogni squadra ha il suo Dna e quel suo essere unica verrà poi sempre fuori nel bene e nel male. Così si può dire per Totti e gli altri campioni, quelli che volete.
Strettamente personale
A mio modo anche io quest’anno ho dato l’addio al calcio disegnato (a quello giocato no, resisto ancora un poco, dai). Per questo ho sentito vicina la festa del “nemico” Francesco Totti. Nel mio piccolissimo anche nel mio caso qualcuno ha detto che non potevo continuare, che c’erano problemi di budget che insomma il tempo presenta i suoi conti, anche economici. Come al solito le cose finiscono per un coacervo di motivi e non è mai tutto sempre chiaro. Alla resa dei conti ti senti una gran pippa e poi finisce e la gente, nel mio caso, dimentica e ti volti e vedi il vuoto e non ti consola che ogni cosa vale, come dicevo, nel tempo in cui è stata vissuta. Vedrete forse ancora qualche mia illustrazione, forse qualche volta vedrete ancora anche qualche mio disegno di calcio. Ma non sarà più la stessa cosa.
A seguire qualcosa che ho fatto su Totti nel tempo. Pure un paio di clip. Un poco alla rinfusa ma chi sa capirà.
Una clip del 2014 che celebra il Totti evergreen. Il gol di Francesco in casa del Manchester City. Già allora si parlava di ritiro ed è stato il gol del giocatore più vecchio (allora 38 anni) in Champions League. Sotto l’acrobazia animata di Francesco nel derby 2011. Il titolo era o poteva essere “chiacchiere da bar”.