Paolo Samarelli
Il Comune di Capalbio e la Carta di Partenariato Pelagos
Nel novembre del 2016 il Comune di Capalbio ha aderito alla Carta di Partenariato Pelagos fra Italia, Francia e Principato di Monaco che impegna le amministrazioni comunali a garantire nella loro area di competenza le particolari misure di protezione dei mammiferi marini (cetacei, balene, delfini) nel cosiddetto Santuario Pelagos (o Santuario dei Cetacei), del Mar Tirreno settentrionale fra Costa Azzurra, Liguria, Toscana, Corsica e Sardegna. Capalbio, entrando a far parte degli 83 Comuni italiani firmatari della Carta di Partenariato, ha ricevuto la bandiera del Santuario Pelagos, simbolo dell’impegno preso con l’adesione al programma.
Il Santuario Pelagos
Il Santuario per la Protezione dei Mammiferi Marini del Mediterraneo è un’area di circa 87.500 kmq che fa parte delle Aree Specialmente Protette di Importanza Mediterranea ai sensi della Convenzione di Barcellona. È delimitato a Nord Ovest da Punta Escampobariou (in Francia, vicino alla città di Tolone) poi Capo Falcone e Capo Ferro (Sardegna); a infine a Est da Fosso Chiarone (o fiume Chiarone, al confine fra Toscana e Lazio).
La Carta di Partenariato Pelagos, istituita a Monaco nel 2009, prevede la sottoscrizione fra Pelagos e i Comuni del litorale dei tre Paesi contraenti, di un accordo finalizzato a ridurre al massimo le attività che hanno un impatto sui mammiferi marini. In particolare per l’Italia si prevede la “demotonautizzazione sportiva” e altre specifiche azioni pedagogiche, informative, di formazione e vigilanza lungo i propri litorali. Al momento della sottoscrizione della Carta, viene inoltre consegnata dall’Autorità Nazionale competente (Ministero dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare) la bandiera del Santuario Pelagos, tramite apposita cerimonia pubblica. I comuni aderiscono tramite adozione di specifica Deliberazione Comunale, e potranno esporre la bandiera del Santuario, nei loro porti e ovunque lo riterranno utile.
Qui il link a Wikipedia
Il fiume Chiarone vertice meridionale del Santuario
Capalbio è uno dei cinque Comuni maremmani ad aver aderito alla Carta di Partenariato Pelagos insieme a Grosseto, Castiglione della Pescaia, Follonica e Scarlino.
Nel Comune è situato il fiume Chiarone (o Fosso Chiarone) alla cui foce corrisponde il limite più a sud nel Mar Tirreno del Santuario Pelagos.
La cittadina, in provincia di Grosseto, è il comune più a sud della Toscana. Immerso in un ecosistema ambientale invidiabile, con radici storiche di epoca romana testimoniate dai ritrovamenti della colonia di Cosa, grazie all’importanza assunta in epoca medioevale e rinascimentale, Capalbio è stato più volte premiato con le 5 vele e la prima posizione nella “Guida Blu” di Legambiente-Touring Club per la tutela e gestione oculata delle proprie spiagge, del paesaggio e dell’ambiente circostante.
È un’affermata meta turistica nota in tutto il mondo per le suggestive stradine del Castello, per i suoi 12 km di spiaggia incontaminata e i dintorni ricchi di bellezze monumentali e naturalistiche.
Le parole dei protagonisti
Abbiamo chiesto al sindaco di Capalbio, Luigi Bellumori, come è nata la decisione del Comune di Capalbio di aderire alla carta di partenariato Pelagos, valorizzando e confermando l’impegno sul territorio e per la protezione dell’ambiente da parte del Comune.
“La formale sottoscrizione della Carta è avvenuta a novembre 2016 e ciò è stato principalmente il frutto di due azioni: la sensibilizzazione da parte del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Mare; la volontà di salvaguardare ulteriormente la presenza dei mammiferi marini nello specchio di mare antistante il territorio comunale, contribuendo fattivamente all’implementazione operativa di tutte le misure utili alla conservazione dei mammiferi marini del Santuario Pelagos. Negli anni questo tratto di costa toscana, di fatto al di fuori di rotte di motonavi e punto cardine più a sud, era fuori da questo progetto: adesso anche Capalbio attuerà le buone pratiche per non ostacolare in alcun modo il transito dei cetacei nel nostro mare”.
Sindaco, Il 28 giugno ci sarà la cerimonia ufficiale alla foce del Chiarone con la sistemazione della bandiera del santuario Pelagos come confine sud-est del santuario. Oltre a proteggere il transito dei cetacei, saranno previste attività di sensibilizzazione e di osservazione in mare?
“L’adesione di Capalbio alla Carta di Partenariato “Pelagos” è un passo importante, un’occasione per partecipare e contribuire attivamente alla protezione dei mammiferi marini del Santuario Pelagos, consolidando tre punti cardine: la tutela del mare, la valorizzazione del territorio e della biodiversità. La bellezza del nostro mare è un patrimonio che va salvaguardato, anche per dare slancio allo sviluppo di un turismo sostenibile che attrae sempre più persone ed è una risorsa economica rilevante per Capalbio e per l’intera Costa d’Argento. L’iniziativa del 28 giugno nasce dall’idea del Comune di Capalbio, l’azienda Terre di SACRA, il WWF di coinvolgere i ragazzi delle scuole del comprensorio nella sensibilizzazione sui temi del mare e del Santuario Pelagos”.
Sindaco Bellumori lei è sempre stato in prima linea a fianco dell’ambiente e delle associazioni che tutelano il territorio di Capalbio, dal paese al mare. Qual è il suo messaggio e l’ invito in maremma per la stagione estiva anche alla luce dell’adesione alla carta Pelagos?
“Capalbio oltreché offrire la bellezza del Borgo Medievale, dell’Oasi del Lago di Burano, del Giardino dei Tarocchi e dei 12,5 km di spiaggia incontaminata, conferma anche per quest’anno un importante cartellone di iniziative culturali: teatro, poesia, cinema, libri e musica. La recente apertura di alcuni sentieri può essere un ulteriore elemento per scoprire a piedi, a cavallo o in bicicletta, il grande patrimonio naturalistico e paesaggistico di cui siamo gelosi custodi. Non meno importante è la promozione dei prodotti locali anche attraverso le sagre gastronomiche e la riscoperta delle tradizioni attraverso il folklore locale delle Contrade o del Circolo Scuola Cavalcanti di Maremma. Insomma un insieme di attività e opportunità che possono bene sostenere lo slogan “cancellate tutto e venite a Capalbio!”
Terre di Sacra, il WWF e l’oasi del lago di Burano
Terre di Sacra si prende cura del proprio territorio fin dalla sua fondazione nel 1922. Le sue opere di bonifica hanno trasformato un’area inospitale e paludosa della Maremma in un posto straordinario: un tratto di natura incontaminata lungo 12 km dominato dalla Torre di Buranaccio. Dal 1968 ospita anche l’Oasi del Lago di Burano, la prima in Italia del WWF, con cui collabora per conservare questo paesaggio dedicandovi impegno e risorse.
Oltre al lago di Burano, dove il WWF ha attivato un programma di pesca sostenibile, nei 1000 ettari della tenuta, circondati dai campi coltivati biologicamente che arrivano fino alla duna che li separa dal mare, Terre di Sacra custodisce 20 casali riconvertiti dalla mezzadria all’attività ricettiva. Produce seminativi, olio e miele. Alleva cavalli e vacche di razza maremmana preservandone la specie.
La peculiare attenzione per il territorio e la sua natura fa parte da sempre della cultura di Terre di Sacra, un valore condiviso con il WWF e il Comune di Capalbio: Le tre realtà assieme si auspicano di poter fare per il mare ed il Santuario Pelagos quanto da anni fanno per la terra, la sua flora e la sua fauna.
L’estremità meridionale della tenuta, laddove in passato il confine fra Lazio e Toscana era indicato dalla Dogana Pontificia – ora trasformata nello stabilimento La Dogana e che oggi vi sorge assieme al Campeggio di Capalbio – è infatti delimitato dal fiume Chiarone, alla cui foce corrisponde il vertice del Santuario Pelagos più a sud nel Mar Tirreno. Il fiume Chiarone ha ritrovato l’accesso diretto al mare, grazie ai lavori di bonifica idraulica promossi e realizzati negli anni ’30 del secolo scorso da Terre di Sacra.
Appassionati di questo territorio dal valore naturalistico senza eguali, uniti dalla volontà di mantenerlo tale, il Comune di Capalbio, il WWF e Terre di Sacra, hanno collaborato alla realizzazione di un’ installazione presso la foce del fiume Chiarone e alla cerimonia ufficiale di mercoledì 28 giugno alle ore 11,00 presso il fosso di Chiarone.
Il commento del direttore di Terre di Sacra
Direttore, Terre di Sacra si è sempre contraddistinta per la tutela del proprio territorio e la sua valorizzazione. Ha affidato la gestione del lago di Burano al WWF e ora l’adesione del Comune di Capalbio al Santuario Pelagos ha dato un valore aggiunto alla porzione di spiaggia integra e al mare inseriti nel territorio della tenuta. Cosa significa per Terre di Sacra questo traguardo e come intende valorizzare e promuovere l’inserimento di Capalbio e la foce del Chiarone nel Santuario dei Cetacei?
“Il Santuario Pelagos è un nuovo fiore all’occhiello per Capalbio e la sua offerta naturalistica e turistica all’insegna della qualità. E’ uno stimolo per l’Amministrazione e le Attività turistiche locali ad adoperarsi con ancora maggiore passione a favore dell’opera di preservazione del mare, della spiaggia e del territorio – commenta Piergiorgio Santi, direttore di Terre di Sacra – L’amore e la cura per il territorio è un principio intrinseco nel DNA della nostra società fin dalla realizzazione della bonifica agraria che, tra i vari interventi, ha visto proprio la sistemazione del fosso Chiarone. Così come ospitare la prima oasi del WWF in Italia, cinquanta anni fa, è stata una scelta importante per salvaguardare l’ambiente.”
“Terre di Sacra è un posto inimitabile, perfettamente inserito nella natura e nel comprensorio circostante. La nostra missione è continuare a mantenerlo così, come abbiamo fatto finora con dedizione, impegno e risorse: interrando le linee elettriche, risistemando i muretti a secco e arricchendo la Tenuta con centinaia di piante e siepi – continua Santi – Una scelta all’insegna del rispetto per l’ecosistema e della responsabilità verso la comunità, valori condivisi con il Comune di Capalbio e con il WWF, che ci hanno portato a sposare con entusiasmo la causa del Santuario Pelagos.”
Così il WWF
Il Presidente del WWF Oasi Antonio Canu sottolinea l’importanza dell’ampliamento fino a Fosso Chiarone del Santuario Cetacei, nell’area dove è nata la prima Oasi WWF italiana del Lago di Burano:
“La difesa degli ambienti costieri presuppone una continuità con l’ambiente marino. Non è solo una continuità ambientale, ma anche gestionale, sociale e culturale. Nel caso del tratto di costa che comprende il Lago di Burano, prima oasi del WWF in Italia, si tratta di mantenere integro un paesaggio straordinario, dove il mare è parte integrante. La coincidenza tra il limite sud del Santuario dei Cetacei e l’Oasi del WWF, non può che essere un richiamo alla collaborazione tra più soggetti, privati e pubblici, perché le sfide ambientali si vincono tutti insieme. E l’Oasi di Burano ne è l’esempio più lampante. Da sempre siamo impegnati affinché il Santuario svolga al meglio la sua missione. Il vessillo che sventolerà alla foce del Chiarone sarà da stimolo a fare sempre di più e meglio.”
Link utili
http://www.wwf.it/oasi/toscana/lago_di_burano/
Per approfondire
Visita Oasi WWF Lago di Burano:
Ingresso Oasi: Strada Prov. del Chiarone 35
58010 Capalbio Scalo (Gr)
tel: 0564/898829 Fabio Cianchi, Direttore Oasi WWF maremma
e-mail: lagodiburano@wwf.it
Credits
Foto: Fabio Cianchi / WWF OASI, Archivio Terre di Sacra
Mappa Santuario: Alessandro Troisi / WWF Oasi
La cerimonia
La cerimonia ufficiale si svolgerà mercoledì 28 giugno 2017 alle ore 11 presso la foce del Fosso Chiarone (stabilimento La Dogana).
Sarà posizionata la bandiera del Santuario Pelagos e i nuovi pannelli didattici e identificativi del Chiarone come limite meridionale dell’area marina protetta.
Interverranno Luigi Bellumori, Sindaco di Capalbio – Paolo Galoppini, Ministero dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare – Olga Ciaramella, Consiglio della Provincia di Grosseto – Gaetano Benedetto, Direttore Generale WWF Italia – Piergiorgio Santi, Direttore Terre di Sacra