Sentiero Digitale-redazione
Finalmente piove dopo mesi di siccità e si decide di cercare altra acqua. Da sempre la Riserva Naturale della Diaccia Botrona ci aveva interessato per il nome. Sembra che significhi la “grande fossa di acqua fredda” e si trova poco fuori dal paese di Castiglione della Pescaia. Si arriva da Grosseto, si passa il ponte sulla foce del fiume Bruna che serve anche come porto turistico e dal sentiero si vede subito la Casa Rossa Ximenes. Il tempo si riavvolge e siamo nel 1765 quando l’ingegnere siciliano Leonardo Ximenes iniziò la bonifica della Maremma per conto del casato dei Lorena, granduchi di Toscana.
Lasciamo ai link che meglio possono spiegare la storia e l’importanza del padule che era l’area occupata dal romano lacus Prilis. Sapere che da secoli il paesaggio è immutato e che qui trovano rifugio uccelli e animali che prediligono le zone umide sicuramente ha il suo peso nella suggestione che il luogo evoca. Questa descrizione dal sito castiglionepescaia.it non ha bisogno di altre parole.
L’area della Diaccia Botrona è una fra le più importanti d’Italia, in quanto possiede un raro e significativo ecosistema che ospita un’incredibile varietà di microrganismi viventi, sia vegetali che animali. E’ una vera e propria “banca genetica” che dà un grande contributo al mantenimento della biodiversità della zona. |
La Casa Rossa Ximenes
Entriamo nella casa Rossa Ximenes e un grande camino sulla destra si apre nella parete e anche i gadget del museo non sono banali. Poi usciamo all’aperto e a perdita d’occhio si estende la grande massa acquitrinosa. Un battello sta partendo per portare turisti tedeschi all’Isola Clodia e solca leggero il canale. Sulla destra lo sky line di Castiglione che per alcuni di noi è stato spiaggia, luogo di sogni, in una parola “il mare”. Il pontile sull’acqua si trasforma in auditorio nelle notti estive e dalla Casa Rossa dipartono i sentieri anche ciclabili nella grande palude. Lo spettacolo è ineguagliabile e inatteso. Ci chiediamo come mai nelle nostre avventure estive a Castiglione della Pescaia non avessimo mai visitato la Riserva. Nelle stradine di Castiglione e sulla Rocca c’è vita e shopping, cibo e cultura, basti pensare alla Biblioteca comunale dedicata a Italo Calvino che qui ha voluto essere sepolto, tuttavia Diaccia Botrona ci mancava e forse non abbiamo voluto vederla. Semplicemente non ce ne eravamo accorti concentrati su altro magari alla ricerca del futile che pure non è un male in sé.
Il Museo Casa Rossa Ximenes e la Riserva hanno preso quota nel corso degli anni; quel che una volta era il regno della malaria ha presentato il suo volto insostibuile per l’ecosistema e di questo sempre più c’è coscienza. Tutto ha una logica in Natura. Nel Museo infine c’è un video collegato alla webcam sul nido dei falchi pescatori che da qualche tempo sono tornati in Maremma. Una vera rarità che con l’aiuto della tecnologia segue in diretta live la vita delle due coppie presenti nella Riserva. Ne abbiamo parlato diffusamente qui e qui sul nostro sito.
L’articolato programma della Riserva Diaccia Botrona e del centro visite museo Casa Rossa Ximenes è seguito e organizzato da Maremmagica, una società tutta al femminile nata da un gruppo di guide turistiche e ambientali che opera nella Maremma toscana da 20 anni. Una società di servizi turistici e culturali che promuove il territorio in Italia e all’estero. Abbiamo parlato con Lea Pandolfi che ci ha spiegato di più e concisamente nel video qui sotto.
L’arte di rappresentare la natura
Nella Casa Rossa c’era anche una mostra di artisti dell’Associazione Italiana per l’Arte Naturalistica (AIPAN). Hanno esposto: Alessandro Sacchetti, Maria Elena Ferrari, Tiziana Lerda, Concetta Flore, Carlo Castellani, Fabrizio Carbone e Angela Maria Russo. Sulle mura le opere sono acquerelli, aerografi e tecniche miste ispirate alla Maremma e al mare, alla fauna locale. Questa è una forma d’arte che raccoglie largo consenso in altri Paesi europei e l’impressione è che in Italia, senza voler dire di più, sia troppo confinata in un settore di nicchia. Il disegno e la pittura dal vivo di paesaggi naturali e degli animali rimandano alla storia della biologia e le opere sono di una grande raffinatezza artistica. Richiedono grande esperienza tecnica e capacità di osservazione. Nel video qui sotto Concetta Flore consigliera Aipan.
Tornando, sull’Aurelia
Lasciamo la Casa Rossa e prima di partire sentiamo il richiamo di Castiglione con la sua larga spiaggia al tramonto (rosso). Dopo la cena è d’obbligo prima di partire una visita alla bottega d’arte di Paolo della Valle (tranquilli, non ci paga per pubblicità). Con i suoi acquerelli e le ceramiche dipinte si entra nel suo mondo lineare. La matita, la china, infine l’acquerello che colora. Una sensazione di serenità che viene proprio dall’antica tecnica che ancora si batte con onore contro il disegno e la pittura digitali. Sull’Aurelia, in auto, di notte, il fascino della palude ci segue discretamente e la strada ogni tanto ci sembra sconfini nel mare anche se ci siamo mantenuti sobri per evitare guai.
Si ringrazia per la collaborazione Alessandro Troisi senza il quale il viaggio non si sarebbe nemmeno fatto probabilmente.