Roma: città di pellegrini.

Sentiero Digitale-Redazione

Spesso Roma, nella sua grande bellezza e nei suoi grandi disagi costringe i cittadini a volgere gli occhi al cielo. Proprio lì in quei cieli inimitabili ritroviamo la parte migliore ed eterna dell’Urbe. Roma: città di pellegrini: non solo viandanti sulla strada per San Pietro ma Falchi pellegrini che nidificano nelle zone verdi della città ma anche sulle chiese, sui monumenti antichi sui manufatti industriali. Un habitat comodo per loro che così si inurbano e diventano nostri concittadini. La natura si trasforma e si adegua e i Falchi pellegrini ne sono la dimostrazione.

Il Libro

Siamo stati alla presentazione del libro fotografico “Sopra la città, i Falchi pellegrini a Roma” di Fulco Pignatti e Lorenzo Sestieri nella Sala Margana dell’omonima piazza a due passi da Piazza Venezia e sotto al Campidoglio. Vicinissimi all’albero di Natale comunale protagonista di un grande e spesso gratuito dibattito. Non riportiamo qui l’appellativo col quale è stato apostrofato perché lo troviamo antipatico e irriverente. Proprio andando alla presentazione in Piazza Margana (forse già immersi in una situazione di rispetto per l’habitat in generale) ci chiedevamo, al di fuori di polemiche politiche ed economiche anche doverose, quale senso avesse espiantare un albero di quelle proporzioni ,robusto e potremmo dire felice, dalla Val di Fiemme per portarlo a Roma all’altezza del mare a morire deriso dalla popolazione. Forse uno dei falchi pellegrini che sorvolano il cielo romano avrebbe una risposta più convincente di qualsiasi dibattito. I Falchi Pellegrini sono venuti qui senza spese e senza chiedere niente. Ancora ci viene da pensare che la natura insegna e indica la strada, in questo caso la traiettoria e il volo.

Riportiamo gli interventi di Francesco Petretti e Massimo Brunelli che hanno presentato il lavoro dei due autori del safari fotografico tra le vie e il traffico della capitale.

Francesco Petretti

(Ornitologo e divulgatore scientifico (Geo-Rai tre)

http://www.francescopetretti.it/)

C’era una volta il Falco pellegrino delle scogliere marine sferzate dal maestrale e profumate di mirto ed elicriso, che dava la caccia agli uccelli migratori, sfiorando con il volo scattante le rocce delle costiere più belle d’Italia.

C’è oggi il Falco pellegrino che sorveglia il suo regno dal crocefisso di una chiesa barocca o dalla torre di una rovina imperiale. Sotto di lui, folle di romani indaffarati e di turisti ignari, auto e motorette che strombazzano e ruggiscono, ma lui, il Falco, è sempre lo stesso.

Protagonista della falconeria, ma soprattutto protagonista di questo sorprendente volume di Fulco Pignatti e di Lorenzo Sestieri, fotografi e naturalisti, o, più precisamente, naturalisti e fotografi.

Hanno avuto la pazienza di aspettare il momento giusto, non nella solitudine e nella purezza dei paesaggi naturali, ma nella confusione di una grande metropoli, incontrando così persone ignare dell’esistenza dei falchi, ma il più delle volte sinceramente emozionate e disponibili a prestare una finestra, un cortile, un tetto per scattare le fotografie più belle.

Così hanno ritratto il falco e le sue manovre aeree, i suoi corteggiamenti e le sue cacce, le sue cure parentali e i suoi litigi con i gabbiani, dovunque nella città più bella del mondo, che fino a ieri era caput mundi e oggi potrebbe essere anche caput accipitrum (gen. plurale di accipiter, falco, sparviero, avvoltoio).

Roma è la città dei pellegrini, anche di quelli con le ali. Un fatto sorprendente che ha portato questo magnifico predatore a colonizzare strutture ed edifici della Roma imperiale, chiese monumentali, torri tecnologiche e piccole rupi circondate dalle case, perché Roma si è dimostrata una città accogliente e ricca di cibo.

Che siano colombi o storni, rondoni o verdi pappagalli, per il falco pellegrino non fa molta differenza. In città si vive bene. Certo, se i gabbiani reali fossero un po’ di meno, sarebbe anche meglio.

Due video esclusivi realizzati dagli autori nella loro caccia fotografica in città

Nido Flaminio 

Massimo Brunelli

(Ornitologo, direttore della SROPU, Stazione Romana di Osservazione e Protezione Uccelli)

Roma: città di Pellegrini

Da circa un trentennio in Italia, e più in generale in Europa, il falco pellegrino (Falco peregrinus)  sta attraversando una fase di forte crescita demografica e di espansione di areale. Un aspetto di particolare interesse di tale fenomeno è il progressivo processo d’inurbamento della specie che ha impreziosito con la sua presenza l’avifauna di molte città italiane, in alcune solo come svernante, in altre anche come nidificante.

La prima nidificazione in una città italiana è stata accertata a Napoli nel 1992, da allora altre città sono state colonizzate e oggi la specie nidifica, più o meno regolarmente, in circa venticinque centri urbani italiani.

 

Sulla presenza del Falco pellegrino a Roma le prime informazioni risalgono alla fine degli anni ’60 del secolo scorso quando Fulco Pratesi e Franco Tassi riportavano la specie nidificante con una coppia sulla Torre delle Milizie, una struttura di epoca romana situata nel centro storico della città; poi poco o niente. Tra gli anni ’80 e ’90 l’osservazione del falcone a Roma diventa sempre più frequente, soprattutto in inverno, intento nelle spettacolari cacce agli Storni (Sturnus vulgaris) svernanti che si riuniscono in grandissime concentrazioni in varie zone della città, in particolare intorno alla Stazione Termini.

La prima nidificazione viene accertata nel 2002 su una ciminiera in disuso del Policlinico Umberto I, l’anno successivo un’altra coppia viene rinvenuta nidificante sul Gazometro, una grande struttura metallica nei pressi della basilica di San Paolo. Nel 2004 viene posizionata a cura dell’associazione Ornis Italica  una prima cassetta nido sulla terrazza dell’edificio della facoltà di Economia dell’Università “La Sapienza”, nei pressi del sito occupato nel 2002 e 2003, che viene prontamente occupata. Negli anni a seguire Ornis Italica posiziona altre cassette nido: su una grande antenna per telecomunicazioni nella zona nord della città, sulla terrazza dell’Istituto Buon Pastore nel quartiere di Primavalle, su un serbatoio dell’acqua dell’Azienda Comunale situato nella periferia est della città, tutte costantemente monitorate da web-cam visibili sul sito www.birdcam.it.

Le coppie sono quindi progressivamente aumentate fino a raggiungere le otto che hanno nidificato nella primavera 2016, di queste quattro hanno occupato le già citate cassette nido, le altre hanno occupato il Gazometro, una torre per il sollevamento dell’acqua nel quartiere Laurentino, un monumento nell’area archeologica di Caracalla, in pieno centro urbano, e l’ultima arrivata una piccola parete naturale nel quartiere Flaminio, anche questa in una zona centrale e molto trafficata della città. Ad eccezione della coppia del Gazometro, la cui nidificazione è fallita per cause non conosciute, le altre coppie si sono riprodotte con successo portando all’involo 22 giovani Falchi.

Altre aree di Roma sono interessate dalla presenza della specie e potrebbero ospitare ulteriori coppie, in particolare il centro storico e il quartiere dell’EUR. Roma ospita pertanto una popolazione di Falco pellegrino costituita da 8-10 coppie, ed è divenuta nel volgere di pochi anni, la più importante area di nidificazione urbana per la specie in Italia e, probabilmente, in Europa.

Edifici, grandi antenne per telecomunicazioni e altre infrastrutture hanno sostituito in modo egregio le pareti rocciose, habitat primigenio del Falco pellegrino, inoltre l’abbondanza di prede ideali in ogni periodo dell’anno, quali Storno, Piccione domestico (Columba livia forma domestica), Rondone comune (Apus apus), Merlo (Turdus merula), Passera d’Italia (Passer italiae) nonché gli ultimi arrivati e sempre più numerosi Parrocchetti (Psittacula krameri e Myopsitta monachus) fanno dell’ambiente urbano romano un luogo ideale per questo spettacolare predatore.

La vita cittadina non è però scevra di pericoli, l’involo è un momento estremamente rischioso per un giovane falco anche in ambienti naturali, ma in ambiente urbano un involo maldestro può farlo precipitare in un turbinio di auto con conseguenze drammatiche, a meno di avere la fortuna di imbattersi in cittadini attenti e sensibili, come accaduto quest’anno a ben quattro giovani, tre involatisi dal nido del quartiere Flaminio e uno da quello del quartiere Laurentino, prontamente recuperati e consegnati al centro di recupero della LIPU di Roma e successivamente liberati.

 

La scheda del libro e gli autori

Il fascino senza tempo di un animale iconico: il falco pellegrino.

In un viaggio fotografico insolito, all’esplorazione dei nuovi siti di nidificazione urbani, in questo libro sono seguite quattro situazioni tutte romane, ma diversissime: i ruderi delle Terme di Caracalla, una rupe naturale quasi al centro della città, un impianto industriale e un edificio del famoso architetto Brasini nel quale il falco ha nidificato grazie all’aiuto dei ricercatori.

The timeless charm of an iconic animal: the Peregrin falcon.

In an unusual photographic journey, exploring new urban nesting sites, this book follows four all-Roman, but very diverse situations: the ruins of the Caracalla Thermes, a natural cliff near the center of the city, an industrial plant on the outskirts and a building of the famous architect Brasini of 1929, in which the hawk nested thanks to the help of researchers.

“SOPRA LA CITTA’, il falco pellegrino a Roma – The Peregrine falcons in Rome

di Lorenzo Sestieri e Fulco Pignatti

Edito da EDIZIONI WildArt & Pandion Edizioni

Con il contributo di ACEA

Prima edizione, Novembre 2017 – ISBN: 978-88-942762-2-0

http://www.wild-art.it – email: massilipperi@wild-art.it

Pandion Edizioni – http://pandion-edizioni.blogspot.it – email: redazione@pandion.it

Gli autori

Lorenzo Sestieri – nato nel 1958 e socio del WWF dal 1972, antiquario, da sempre impegnato nell’ambientalismo, volontario dall’adolescenza per il WWF e ultimamente anche per la Lipu al centro recupero fauna selvatica di Roma. Nel 2008 ha dato alle stampe, insieme all’amico Fabio Cianchi un libro sulla riserva del lago di Burano, storica oasi del WWF Italia, sempre con Pandion edizioni.

Fulco Pignatti – classe 1942, uno dei primi soci del WWF Italia, grande viaggiatore, grande subacqueo,fotografa da sempre la natura da essere considerato uno dei pionieri della foto naturalistica in Italia avendo dato alle stampe sue immagine fin dagli anni ‘60. Da anni viaggia con il coautore del libro, Lorenzo Sestieri, impegnandosi anche per due annate nella sorveglianza dei nidi dell’aquila del Bonelli in Sicilia.

Libro cartonato, 124 pagine, fotografie originali, formato 24 x 24 cm – euro 22,00

Il libro può essere ordinato e acquistato tramite paypal online a: info@obiettivomediterraneo.com

e via email alla case editrici: redazione@pandion.itedizioni@wild-art.it

 

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