Sentiero Digitale – redazione
Tempo di bilanci in una grigia domenica di saldi post Epifania e si scorda sempre qualcosa e forse è perché quel qualcosa non era (per noi) importante. Ognuno ha le sue “importanze” e non coincidono. Parafrasando Guccini di “Un altro giorno andato” (1970, album “L’isola non trovata”) il calcio andato non ritornerà e mai come quest’anno con la Nazionale fuori dal Mondiale 2018 in Russia, eliminata ai play off dalla Svezia. Poi c’è l’addio di Francesco Totti al calcio giocato in una struggente domenica di maggio e il nostro passato, cioè Roberto Baggio, che compie 50 anni. Appunto: “Il calcio andato non ritornerà” e ancora sempre parafrasando “Dove corre il calcio chi lo sa?”. È il caso di dirlo dopo l’introduzione del Var. Qui sotto il video della canzone di Francesco Guccini che ci perdonerà dell’accostamento.
Ieri intanto si è giocata la serie A ed è già la prima novità. Si è giocato durante le feste e la sosta viene adesso a differenza degli altri anni e alla maniera della Premier League. Una sorta di Boxing Day all’italiana. Ricordi personali? Unicuique suum
I nostri ricordi 2017 dicevamo e saranno sintetici.
Si comincia il primo gennaio; un buon augurio col gol spettacolare di tacco di Giroud al Crystal Palace ; cadono i 50 anni di Roberto Baggio; la Juventus che manca il triplete perdendo 4-1 la finale di Champions League a Cardiff col Real Madrid; Conte che vince la Premier League (nel 2016 aveva vinto Ranieri col Leicester); Francesco Totti che scende in campo all’Olimpico per l’ultima volta. Scorrendo a memoria; la vittoria in Supercoppa (agosto) della Lazio ancora contro i bianconeri (3-2 all’ultimo respiro). In luglio il passaggio del capitano Bonucci dalla Juve al Milan ormai cinese (altro addio quello di Berlusconi); il tracollo di settembre al Bernabeu dell’Italia di Ventura (3-0 dalla Spagna) preludio all’eliminazione dal Mondiale in Russia ad opera della Svezia, ruvida, semplice e vincente. Il decollo (7 vittorie consecutive) in settembre del Napoli in serie A (ora è campione d’inverno) ma anche la successiva eliminazione dalla Champions (ManCity-Guardiola) e dalla Coppa Italia (Atalanta 0-2). Hamsik che supera il Dio Maradona come gol segnati in maglia azzurra (116 vs 115). Una cosa che ci sembra incomprensibile (ci danno del matto): nessuno ha fatto un tentativo di giocare con Antonio Cassano che sarà pure l’irrequieto che è ma può insegnare calcio (almeno in B ) e non si è ancora capito se è da considerare ancora in attività o no. Ultima chance il calcio mercato di gennaio, poi si potrà scrivere credo la parola fine. Cristiano Ronaldo pallone d’oro va da sé. Ultimo appunto la Spal in serie A dopo 49 anni. Non sarà un ricordo di tutti ma c’è gente in redazione che sognava quella maglia storica, dorso blu e maniche bianche, che la squadra ha pure indossato in campionato per festeggiare i 11o anni dalla fondazione. Poi la nostra memoria si affievolisce e qualche immagine dell’anno calcio e del resto dello sport la trovate qui e anche qui
Stiamo al 2018 e alla 20ma giornata
Cagliari-Juventus 0-1
Partita bella, vittoria sporca. Segna Bernardeschi ma con Pavolini a terra (dopo gomitata di Benatia) e i bianconeri e soprattutto l’arbitro (a termini di regolamento per colpo al capo si fischia e si interrompe) non fermano il gioco. Ancora protagonista l’ex viola che tocca di mano nella sua area. Assolto da arbitro e Var solo “al telefono”.
Dybala si fa male (da capire quando rientrerà); su Matuidi incarogniscono i “tifosi” con ululati razzisti. Robaccia ingiustificabile che si ripete su tanti campi.
Inseriamo qui immagini e commento della moviola (Gazzetta dello Sport) ché questa partita riassume molto del Var che è tecnologia ma soggetta a interpretazione umana. L’impressione è che a volte è puntuale altre mediocre nel giudizio. Un attrezzo da mettere ancora a punto.
Napoli-Verona 2-0
Koulibaly, centravanti aggiunto, sblocca il risultato con il Verona che ha qualche rimpianto. Nel finale Callejon rompe l’incantesimo e raddoppia dopo due mesi di astinenza dal gol. Sarri punta deciso al campionato adesso. Si inceppa qualcuno (Mertens) e riemerge qualcun’altro (Callejon). Sarri non gradisce la sosta e lo dice chiaro. Aspettando Milik e Ghoulam dagli infortuni il Napoli e in testa con un punto sulla Juventus (50) che non si scolla. Terza è L’inter ma a 42 punti . Un piccolo baratro. Adesso il mercato d’inverno e se arriva Verdi da Bologna o Inglese dal Chievo. Il classico e abusato “vedremo”.
Fiorentina-Inter 1-1
Simeone riprende in extra time una partita che forse la Fiorentina meritava di vincere (venerdì sera) e stava per perdere dopo il gol di Icardi. Borja Velero al Franchi con un’altra maglia è un’illusione ottica ma gioca bene e si danna. L’Inter gioca al rallentatore e consegna un tempo ai viola che non concretizzano. Tuttavia i giocatori ci sono e vanno in vantaggio col migliore (Icardi) che non ce la fa più a perdere o pareggiare e ci prova e ci riesce. Il finale è da Inter (quella senza gioco) e il pareggio è meritato alla fine. Viola in crescita, nerazzurri insomma, è giusto così. L’Inter in involuzione ha perso tanti punti nelle ultime quattro partite e la sconfitta in Coppa Italia col Milan ha forse provocato qualche depressione nell’ambiente. Urgente il risveglio. Per Pioli invece troppi pareggi (sei nelle ultime otto giocate).
Spal-Lazio 2-5
Inizio con Luis Alberto che stoppa al limite. Quello stop è un dribbling che prosegue con un doppio controllo di suola che è una finta che corica un paio di difensori. Lo spagnolo solo davanti al portiere non sbaglia e tocca delicato in diagonale. È più di un gol. Si ribalta l’azione e Tagliavento fischia un rigore che aspetta ancora spiegazioni e non è degno di Var. Antenucci che sembrava Robben segna e segnerà ancora su regalo di Wallace non nuovo a errori decisivi. Intanto Immobile aveva iniziato una giornata storica e aveva già segnato due dei suoi quattro gol. Oggi sui giornali appaiono i suoi bilanci: 20 gol in 18 partite, capocannoniere serie A. Poi sei reti nelle Coppe con una media totale di una ogni 73′. In campionato anche 8 assist. Una potenza e con un centravanti come Ciro l’Italia non gliel’ha fatta ad andare al Mondiale. Va be’. Anche Louis Alberto merita qualche numero: sei reti e 8 assist e un gioco raffinato ma concreto nei fatti. Poi ci sono la Lazio e Inzaghi: 48 gol in campionato, 40 punti dopo 19 partite (record storico e anche sorpasso sulla Roma), otto vittorie in trasferta. Infine deve ancora recuperare una partita in casa contro l’Udinese. Non c’è da aggiungere altro.
Roma-Atalanta 1-2
Avrebbe perso lo stesso con Nainggolan (qui il caso) in campo? È la domanda che gira a Roma oggi. Alla quale si potrebbe rispondere: avrebbe fatto goleada l’Atalanta senza l’espulsione di De Roon al 45′ primo tempo? Tra l’altro un’espulsione assai dubbia per doppio giallo dell’ arbitro Guida che manda in tribuna anche il tecnico Gasperini. Atalanta europea nel primo tempo: lezione di gioco e apertura con Cornelius che trova l’angolo opposto tra il piede di Fazio e la mano di Allison. Un gran giocatore il danese, “alto, potente, raffinato”, così lo descrive Fabrizio Bocca nelle pagelle sul suo giornale. De Roon raddoppia dopo azione devastante di Gomez. Roma sparita.
Arrembaggio Roma (scoordinato) nel secondo tempo 11 contro 10. Dzeko segna ma l’Atalanta regge l’urto che piano piano si affievolisce e tutto ha fine con la meritata vittoria dei bergamaschi in un grande momento della loro stagione e della loro storia. Gioco da ritrovare o ricreare per i giallorossi. È un lavoro per Di Francesco e non semplice: la piazza è calda e altalenante. Gasperini non ha più da temere nessuno: “Possiamo vincere con tutti, c’è fiducia”.
Altro
Chievo-Udinese 1-1. Si ferma l’Udinese di Oddo.
Torino-Bologna 3-0. Esonerato dopo il derby di Coppa con la Juve Mihajlovic arriva Mazzarri con vittoria netta (ma il Bologna sbaglia un rigore) e dichiara “Ho il fuoco dentro”.
Benevento-Sampdoria 3-2. De Zerbi trova la seconda vittoria consecutiva e ora ha 7 punti. L’esempio è il Crotone salvo all’ultima giornata altr’anno. Si sogna l’impresa. intanto vittoria al 46′ secondo tempo con gol di Brignola (ricordate il primo punto con gol del portiere Brignoli al Milan? Questione di vocali).
Milan-Crotone 1-0. Gattuso prosegue, Milan a portata Europa League e primo gol di Bonucci. Brutto ma vale tre punti e si va avanti. Sosta adesso ma non piace a Rino Gattuso: “Si poteva non fare ma i ragazzi avevano già i biglietti in tasca per tornare a casa”. Li sorveglierà col Gps durante i tre giorni di esercizi previsti in vacanza. E aggiunge : “Io non ho mai conosciuto riposo”.
Ci lascia Antonio Valentin Angelillo L’uomo del record dei 33 gol segnati in campionato a 18 squadre. Aveva 80 anni.
Link utili
I gol dal sito Sky: Gol Collection
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