Leonardo Samarelli
La tecnologia introdotta nel calcio, il Var, ieri ha fatto cilecca e dato che la decisione finale spetta all’uomo/arbitro e agli uomini/arbitri assistenti in cabina regia qualcosa ieri non ha davvero funzionato: in dubbio è la “percezione del Var” che nella 22ma giornata ha dirottato più di una gara.
Proprio come ai vecchi tempi (solo un campionato fa) recriminazioni e episodi non rilevati o male interpretati hanno fatto insorgere il partito non esiguo dei contestatori della tecnologia, fatta salva per adesso la gol line technology (che però in Francia ha i suoi problemi). La percezione del Var non è uniforme neanche tra gli arbitri costretti spesso a tornare sulla propria decisione con conseguente e presunta perdita di autorità sul palcoscenico della partita. Certamente i più anziani devono rivedere un comportamento di anni, sgretolare abitudini consolidate e si sa che all’inizio non tutti erano d’accordo sull’introduzione della Video assistenza peraltro suggerita e interpretata da arbitri come loro. I passaggi cruciali dell’evoluzione, in tutti i campi, hanno subito contestazioni come, per esempio negli anni ’80, l’introduzione del computer, la posta elettronica e tornando indietro nel tempo la radio, la televisione e chissà anche l’invenzione della ruota. Gli argomenti dei contestatori sostengono sempre che “era meglio prima” e che la novità porterà l’umanità alla disgregazione. La Medicina, la Fisica, la Chimica non sono esenti, come tutte le discipline da questo scetticismo che è fisiologico del pensiero umano. Ora il Var non è la sciagura che sembra oggi e non è il toccasana che evita errori, discriminazioni e scrive sempre il risultato esatto. Nè mai lo potrà diventare perché il team arbitrale decide definitivamente dopo la visione di immagini riprese da un regista e da un operatore che non sono robot e che se anche lo fossero non potremo mai essere certi al 100% della loro esattezza e completezza delle scelte. Il Var, lo dicevamo la settimana scorsa a margine del commento al campionato ha i suoi lati positivi dal punto di vista psicologico e comportamentale e indubbiamente ha corretto senza eccessive perdite di tempo tanti errori. Ha tolto immediatezza ma aggiunto suspence smussando entusiasmi e recriminazioni eccessive. Recentemente anche in Inghilterra, la patria del Calcio, il Var ha debuttato con successo (nella FA cup) e con gradimento. L”arbitro era collegato con gli studi della Premier League e gli spettatori da casa hanno visto quel che vedeva l’arbitro nel monitor. Potrebbe essere un’idea anche in Italia? Le immagini della serie A che vengono esaminate provengono dal canale della Lega Calcio e quelle che vediamo sulle nostre tv sono di Sky o Mediaaset alle quali si affiancano tutti gli operatori col permesso di ripresa. Il monitor che viene consultato dall’arbitro è uno scrigno segreto mentre noi vediamo in replay altro da quel che vede lui stesso.
Ma cosa è successo ieri?
Lo saprete ormai tutti. In Milan-Lazio 2-1 il gol di Patrick Cutrone è stato segnato con l’avambraccio e a vista diretta (sembrava un colpo di testa in tuffo) nessuno, neanche i calciatori della Lazio hanno notato niente. Irrati in campo ha chiesto verifica al Var dove erano Rocchi e Di Liberatore che presumibilmente avranno controllato posizioni e eventuali irregolarità. Confermato, quello è gol. Poi dopo 30′ Sky dalle sue telecamere (vedendo quel canale) in esclusiva e nell’intervallo manda con sorpresa le immagini di come erano andate le cose. Gli arbitri in cabina non avevano l’immagine giusta? E se l’avevano l’hanno trascurata? Poi se la partita poteva prendere una piega diversa chissà. In ogni caso una grande lacuna, un errore grave e poco importa se il Milan avrebbe potuto meritare ai punti la partita. La Lazio (tante occasioni da gol mancate) incappa un’altra volta in un errore Var (precedente che si ricorda meglio quello della sconfitta in casa col Torino) e Inzaghi (refrattario al Var) non è felice. In Crotone-Cagliari 1-1 Zenga rilascia dichiarazioni serene dopo che qualche minuto prima l’arbitro Tagliavento (dopo visione del Var) aveva annullato per fuorigioco il gol della vittoria calabrese al 90′. Anche a visione diretta quello era un gol regolare.
Nella partita altri episodi mal visti o male interpretati: il rigore concesso allo stesso Crotone dopo un bel po’ di tempo su suggerimento del video assistente e l’espulsione del cagliaritano Pisacane che è sembrata eccessiva.
Ancora errori: Donadoni che dopo Napoli-Bologna 3-1 contesta le interpretazioni di arbitro e Var. In campo Mazzoleni concede un rigore a Callejon che sembra tuffarsi dopo il leggero contatto con la mano del difensore Masina. Si poteva consultare il video? Dubbi ma più no che sì per il protocollo; Orsato, arbitro in cabina, parla con Mazzoleni e forse risponde secondo la regola “Privilegiare la scelta sul campo”. Poi Palacio, autore del primo gol dopo 22″ , Tira da 8 metri e impatta la mano di Coulibaly nell’area piccola.
Potrebbe esserci almeno una verifica ma niente. Il difensore ha il braccio vicino al corpo, decisione: niente Var, tutto bene. Donadoni che è un “ordinato” stavolta non si tiene niente (gombloddo). Il rigore era certo in dubbio ma non si sbagliava neanche a darlo. Interpretazioni ma perché non rivederlo?
La giornata è avvelenata: due rigori generosi, due espulsioni dubbie, tre sviste sui gol. Sfortuna o errore? Non si saprà mai anche se i punti contano o sfuggono: povero a chi gli capita ma non è quello che Nicchi e Rizzoli, ai vertici dell’Associazione arbitri (AIA) descrivevano come esattezza e inoppugnabilità.
Di seguito tutto quel che consigliamo di leggere sulla Var contestata
La moviola dalla Gazzetta dello Sport
Errori in serie A da “il post”
“Regoliamoci” da Sky Sport Titolo: cabine da incubo, il weekend nero del Var
Nicchi, capo dell’AIA sul Var da Repubblica.it
Così il resto della giornata
Qui dal sito Sky Highlights e gol dell’ultima giornata
La 22ma è quindi andata con l’Atalanta che segna 3 gol a 0 in casa del Sassuolo e conferma il gioco.
La Juventus che vince semplicemente 2-0 a Verona col Chievo e resta a un punto dai napoletani.
La Roma, frastornata dalla possibile cessione al Chelsea di Dzeko e Emerson Calmieri, perde in casa col la Samp (1-1) dopo un rigore sbagliato da Florenzi. Esce tra i fischi Di Francesco ma è la società che li merita forse.
L’inter svapora a Ferrara (non vince da 9 gare va in vantaggio su autogol e subisce il pareggio della Spal al 90′ (Paloschi). È ancora una squadra? Spalletti si dice tra sé che è comunque al quarto posto ma per quanto? Dietro crescono Samp e Milan e solo la Roma sembra essere nelle sue precarie condizioni (per ora).
Mazzarri col suo Toro fa 7 punti in tre gare e ieri passa 3-0 sul Benevento. L’Udinese di Oddo riprende la marcia e passa 1-0 sul Genoa. Crolla la Fiorentina in casa, 1-4 col Verona (2 gol del giovane Kean). Anche qui contestazione alla squadra e alla società.
Intanto oggi elezioni per la presidenza della FIGC sulla Gazzetta la diretta ma per ora è ballottaggio tra Sibilia e Gravina. Qui si tifava per Tommasi, peccato.