Leonardo Samarelli
Ventottesima giornata, Juventus: maggioranza e governo. Se nel Paese post elettorale si cercano maggioranze e governo in campionato non c’è discussione. Numeri alla mano la classifica dice Juve +1 sul Napoli e un potenziale +4 se i bianconeri dovessero vincere in casa con l’Atalanta nel recupero della 26ma (non giocata per neve) di mercoledì prossimo. La scorsa domenica invece (27ma, da recuperare in gran parte il 3 e 4 aprile) ci ricorda Davide Astori su tutto, poi le elezioni del 4 marzo. (Non) avrete notato che la scorsa settimana non siamo intervenuti né sul campionato, come solito, né sugli esiti del voto presi dallo sconforto per la scomparsa di un ragazzo calciatore di 31 anni e dal dilagare di dichiarazioni, maratone di commento politico, supposizioni, possibili alleanze e appoggi tra i partiti che hanno partecipato. Un delirio di parole che bolliva in un pentolone stracolmo di un minestrone sul quale aleggiava il tradizionale “vedremo”, ché nessuno sapeva, sa e saprà ancora per un bel po’ come andrà a finire. A ciascuno il suo e se i media (social compresi) ne parlano avranno il loro tornaconto e la gente legge, osserva, per lo più in un’Italia sotto pioggia, vento e neve che non fanno presagire nessuna primavera.
Davide Astori
È successo e non ci sono parole per commentare. Le migliori le ha trovate come sempre Gianni Mura su Repubblica di oggi: “Ha seminato nella terra e non nel vento”. La dimostrazione di affetto che è andata in scena in tutti gli stadi non lenisce il dolore, soprattutto dei suoi cari. Chi lo ha conosciuto descrive un ragazzo gentile, disponibile con interessi per l’architettura e le filosofie orientali. Forse l’Italia migliore è scesa in campo ieri e la vicenda, come ancora dice Mura, ci ha almeno costretti a pensare sui grandi temi della vita. Se è durato solo un minuto non si sa ma a volte un minuto, anche meno, è sufficiente. Un ragazzo normale, come tanti che a occhi chiusi ricordiamo famosi o no, scomparsi inseguendo i valori più semplici dello Sport, il rispetto, la lealtà, il misurarsi con se stessi prima che con gli altri. Parole che sembrano inghiottite dal flusso tecnologico e dalla spinta forsennata a possedere, mostrarsi, apparire che spesso fanno perdere le coordinate dell’esistenza.
Fermarsi a pensare è molto, per questo grazie Davide e ciao.
Qui e qui qualche approfondimento sulle morti nel calcio.
Situazione
Mentre oggi Renzi va al redde rationem con la direzione del suo partito a Napoli si fanno i conti sulle ultime due uscite di campionato. Mentre la Juventus sembra essersi ripiazzata sulla sua poltrona Sarri e i suoi seguaci ripensano tracollo in casa con la Roma (2-4) e al pareggio con l’Inter che in certe gare ritrova l’orgoglio. Partita tecnica, molti errori (Insigne) e senza reti. Un palo di Skriniar che non è fortuna ma sbilancia il giudizio a favore degli interisti. Sarri e i suoi si stanno forse chiedendo se valeva la pena di mollare le Coppe, Champions, Coppa Italie e poi Europa League, sacrificate per ipotecare il campionato. La Juve da parte sua non molla niente, è passata ai Quarti in Champions, a Wembley col Tottenham (2-2 e 1-2) e procede in serie A dimostrando di avere un allenatore-premier che sa tirare fuori il meglio da tutto quel che ha a disposizione. Mette fuori chi gli pare, non ha preferenze se non per chi gioca meglio. Ha recuperato Dybala e Higuain e la loro intesa di gioco si farà sentire nel finale di stagione. Di Dybala quel che dice tanto è il gol extra time contro la Lazio a Roma, una vittoria decisiva alla luce dei risultati successivi.
Napoli avrebbe potuto vincere l’Europa League, con l’Atletico e l’ Arsenal era la squadra che poteva arrivare fino in fondo. Eppure.
Zona Champions Europa League
La Roma è quella che sta meglio dopo il 3-0 al Torino e la vittoria in quel di Napoli. La Lazio per ora è quarta ma L’Inter di Spalletti è a un punto e ha una partita da recuperare (il Derby) e poi forse passerà il momento negativo. Il Milan si ripropone dopo il successo in extremis contro il Genoa con André Silva (recuperato del tutto?). La classifica dice Juve 71 punti, e una partita in meno, Napoli 70, Roma 56, Lazio 53, Inter 52 e una partita in meno, Milan 47 e una partita da recuperare. Fate qualche conto. Per l’Europa League restano in lizza ancora il Milan 47, la Sampdoria a 44 (tracollo col Crotone 4-1) l’Atalanta a 44 che mercoledì’ recupera in casa Juve (intanto a vinto a Bologna 0-1). Ci mettiamo anche la Fiorentina a 38 che dalla sventura può trarre energie e ricompattarsi (soprattutto l’ambiente con la società).
Lazio
Non è fortunata con il Var, ha il miglior attacco del campionato (66 reti) e un centravanti 24 reti, capocannoniere) che segna in tutti i modi e in tutte le situazioni, il tacco al 94′ di ieri è antologico. Tutti ricordano Mancini (Roberto, attuale allenatore dello Zenit) e il suo gol simile col Parma il 17 gennaio 1999. La Lazio dicevamo sembra in involuzione anche se a tratti esprime un calcio irresistibile. Molto dirà il ritorno con la Dinamo Kiev di mercoledì dopo il 2-2 di Roma. Ieri però non ha avuto torto a lamentarsi dell’intervento neanche “guardato” dall’arbitro Guida. Tuttavia il ruolo della vittima non può giovare e l’ambiente è incline a questi errori. Sono almeno 7 gare che la squadra fa gioco e non raccoglie ma è sempre meglio guardarsi dentro in questi casi. La sua lotta pare con l’Inter per il posto in Champions ma con la Roma c’è lo scontro diretto e ,vale per la stessa Inter, la fortuna gira e il vento non sarà sempre contrario come è normale.
Qui sotto il gol di Mancini (versione old style) ritrovato nel profondo dei nostri archivi e della memoria, se ne avremo voglia aggiorneremo con quello di Immobile.
Retrocessione
Il Benevento (10 pt) gioca meglio, anzi bene ma ha perso troppo terreno (ultima 0-1 con la Fiorentina). Sopra ci sono il Verona a 22 (una da recuperare) e la Spal a 24 come il Sassuolo (una gara in meno). Fino al Genoa a 30 pt sono tutte coinvolte. Cagliari (26), Chievo (25), Crotone (24) tutte con un turno da recuperare. Il Verona intanto ha vinto lo scontro diretto nel Derby col Chievo e il Crotone di Zenga ha travolto la Samp 4-1. Altro scontro diretto Sassuolo-Spal 1-1. In bilico fino alla fine. Trascurate Genoa, Torino e Bologna direte. Normalità piatta ma tra le tre meglio il Genoa di Ballardini.
Ultime dichiarazioni
Alle 15 direzione del Pd. Renzi:”Mi dimetto ma non mollo”. Una dichiarazione che potrebbe fare l’allenatore di una qualsiasi squadra dopo una pesante sconfitta. Va be’ a voi le conclusioni e chiudiamo anche noi col classico e abusato “Vedremo”.
Link utili, i gol
Serie A la gol collection della 28ma giornata dal sito Sky Sport