E sottolineo se.

Leonardo Samarelli

Mina cantava “e sottolineo se” nella canzone “E se domani “. E certo questo motivo mugolavamo stamattina facendoci la barba mentre le signore si davano un colpo di rossetto, una pennellata di rimmel. È primavera e al solito, accade da sette anni, la Juventus sembra destinata allo scudetto. Come il pranzo di Pasqua, l’albero di Natale è una tradizione ormai. Dopo una settimana di Coppe felice solo per la Roma stiamo a considerare la serie A: la classifica dice Juve 84 punti e Napoli 78 e la differenza fatela da voi che oggi sui giornali e sui media quel numero sta in tutti i calembour che ci sorprendono sempre. Possibile che nessuno abbia pensato che l’avrebbero fatto tutti o quasi quel titolo? Che tocca fa’ pe’ campa’, l’avevamo pensato anche noi formiche, scartato come troppo facile e ovvio. In ogni caso tutto va preceduto da un grande, magnifico “se”.

Donnarumma

Salva il Milan (che non meritava di perdere) sul finire con una parata di livello altissimo, Milik forse poteva fare meglio ma siamo nel campo dei “se”. Con quella parata può avere assegnato lo scudetto ai bianconeri  che viaggiano in sicurezza. Eppure domenica prossima c’è lo scontro diretto a Torino, un Juventus-Napoli che può portare a -3 i napoletani e a oggi ci sono ancora sei partite da disputare per una somma totale di 18 punti disponibili per tutti. La scorsa settimana e la precedente ci insegnano che nello Sport così come nella vita i ribaltoni sono sempre possibili. Due settimane fa a Barcellona la Roma di Champions perdeva 4-1, settimana successiva: la stessa Roma vince 3-0 e fa fuori un Barcellona irriconoscibile. Pure la Juve rimonta il 3-0 subito a Torino, a Madrid col Real, e sfiora se non la qualificazione i supplementari, salvo poi subire un rigore (infinite discussioni, pesanti dichiarazioni) dall’arbitro inglese che secondo Buffon ha un secchio della spazzatura al posto del cuore (fantasiosa ed efficace definizione ). La Lazio che sembrava quasi certa della  qualificazione in Europa League, dopo il 4-2 in casa, tracolla col Salisburgo sulle note di Mozart e sembrava quella messa meglio. Si passa da fenomeni a pippe e viceversa ogni settimana e questo dovrebbe far riflettere sulla natura umana e su quella delle squadre ma pure sulla nostra voglia di prevedere e leggerne e discutere fatti accaduti e non ancora. Nessuno è esente dal meccanismo intendiamoci ma, dicevo la volta scorsa, è come per la formazione del nuovo governo, cosa ben più importante (dovrebbe): è più di un mese che si fanno ipotesi non suffragate dalle logiche che chissà se sono presenti negli stessi attori della disputa politica. Tuttavia ne parliamo avidamente e la soluzione è scritta da qualche parte, introvabile. Tempo buttato, tentativo di influire sulle vicende? Chissà.

Juventus

Douglas Costa è il nome che si sente nella telecronaca in occasione dei tre gol alla Samp.  Suoi i tre assist e non è poco. Sette scudetti sarebbero un successo che in Europa trova riscontri solo nei campionati cosiddetti “minori”. Molto bello a nostro parere il gol in tuffo di testa di Howedes al suo primo gol in campionato. Ogni tanto la Juventus “ritrova” qualche pezzo e quello del tedesco sembra un pezzo importante. Domenica prossima, come detto, riceve il Napoli in casa e se vogliamo sbagliare una previsione potremmo dire che i bianconeri lo scudetto lo possono perdere da soli e non altrimenti. Ammessa pure una sconfitta con i napoletani restano i tre punti di vantaggio ed è fisiologico che sia Napoli che Juve possano perderne qualcun altro per strada ma insomma alla fine ci sembra probabile che Allegri riesca a tenere la testa fino in fondo. Ribaltoni permettendo.

Napoli

Sarri dichiara: “Non mi interessa il percorso della Juventus”. Ci sembra almeno curioso pur con tutta la stima per l’allenatore. Deliberatamente abbandonate tutte le competizioni per vincere il campionato rischia davvero di non vincerlo e poteva invece avere delle altre soddisfazioni in Europa e in Coppa Italia. Ovviamente non è un assioma sia stato così ma l’impressione è sembrata quella. Già il fatto di non essere padroni del proprio destino e che bisogna sperare in un tracollo bianconero oltre a una vittoria a Torino non scontata, dice molto e speriamo bene per tutti i napoletani.

Roma, Lazio, Inter e la Champions 2018/19

Vittoria eclatante della Roma in Champions, ora alla semifinale contro il Liverpool. Ricordi di un passato ancora amaro ricordando la finale persa in casa ai rigori nella Coppa Campioni 1983-84. Di Francesco (Difra) da scarso, dopo la sconfitta in casa con a Fiorentina di due turni fa e il pesante 4-1 di Barcellona, a stratega dopo l’eliminazione del Barcellona. Che le cose si misurano con strumenti inaffidabili lo dimostrano le due romane. Una in stato di grazia e l’altra depressa, da curare con  farmaci per l’autostima, dopo una sconfitta decisiva in EL. Al Derby fanno pari 0-0 e la Lazio non è sembrata la più debole delle due. Intanto sono in prospettiva Champions per il prossimo anno (61 punti entrambe) e l’Inter dietro non riesce a concretetizzare un sorpasso. Con l’Atalanta 0-0 a Bergamo e dicono sia un risultato fedele al gioco delle due squadre. La corsa per un posto in Champions di quest’altr’anno è tra queste tre divise da un punto. Spalletti ha cambiato difesa, la schiera a tre. Magari ha bisogno di rodaggio e intanto Icardi come la squadra non segnano da tre gare. Infine all’ ultima di campionato si gioca Lazio-Inter.

Come ci fossero due ascensori uno che porta al piano Champions e l’altro che porta al piano Europa League. Da questi scendono e salgono Roma, Lazio. Inter e anche il Milan si affaccia ogni tanto.

Europa League

Dell’Inter (60) si è detto a proposito della Champions ma guida la lista delle qualificate temporanee all’EL. Il Milan (53) che gioca bene con Gattuso è a 7 punti  la Fiorentina a 51. In buona gamba concorrono Atalanta (49) , Sampdoria (48) e Torino (46). Una corsa a sette e tutte con allenatori intelligenti che guidano squadre altalenanti, capaci di imprese e di soste improvvise. Il gioco è in ogni caso garantito e bisognerebbe, come per tutte le ambizioni, analizzare i calendari pur sapendo della, diciamo, incostanza delle formazioni in questione e della sorte in generale. Crediamo che il Milan che in teoria potrebbe essere in corsa anche Champions sia la favorita a un posto garantito in EL.

Salvezza

L’Udinese ferma da 9 giornate a 33 punti (ieri perde 2-1 a Cagliari che le sta a un punto) è ancora la prima della fila che scende verso il basso e si chiude col Benevento a 14. In coda anche Chievo (30) e Sassuolo (31) che in genere stanno più sopra. Per ora in B Crotone (27), Hellas Verona (25) e Benevento (14). Poco sopra la linea rossa la combattiva Spal (28). Con 18 punti da distribuire incertezza grande. Dispiace per il Benevento, ieri primo punto esterno, che ha iniziato a rincorrere troppo tardi e solo dopo il mercato di gennaio, Sandro, Diabaté (due gol alla Juve la settimana scorsa, due ieri contro il Sassuolo), Sagna sanno di cosa si tratta in una partita di calcio. Hanno esperienza e la squadra tutta non è priva di buoni giocatori e ormai di gioco.  Le altre due per scendere sono racchiuse in otto punti mentre invece Genoa e Bologna a 38 sembrano tranquille. Anche qui in questa lotta prevale il “se”, niente certezze, commentare dopo ogni partita, il resto è fuffa.

Link utili

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