La classifica e i destini incrociati.

Leonardo Samarelli

La classifica e i destini incrociati. Il titolo prende spunto dal racconto fantastico di Italo Calvino “Il castello dei destini incrociati” e come al tavolo della taverna le squadre raccontano la loro storia in questo campionato. La fila di carte (tarocchi) che ogni viandante (squadra) pone sul tavolo ci appare come la fila delle trentasei partite giocate fino a oggi e senza parole, come nel racconto, le squadre mettono giù i tarocchi e ognuno legge la storia, per immagini, a modo suo. Il protagonista al tavolo è la Juventus, ormai virtualmente, per la settima volta consecutiva, Campione d’Italia.

È stato anche l’anno del Var e qui ci chiediamo se la sequenza delle carte è stata uguale per tutti. Si diceva un tempo dei rigori che, alla fine dell’anno tra tolti e assegnati, il conto tornava sempre. Si dice ancora per i rigori e altrettanto si afferma per il Var. La tecnologia è sempre applicata dall’uomo e errori ci sono stati, inevitabili. Intanto a due giornate dal termine destini incrociati ce ne sono ancora. A cominciare da quello all’ultima giornata tra Lazio e Inter che si giocheranno in uno spareggio la partecipazione e i tanti euro che verranno dalla possibilità di giocare la Champions League 2018/19. Per la lotta Champions sono in corsa in tre per due posti e se alla Roma pare basti un punto, per la certezza di andarci, in due partite (in virtù di classifiche avulse, scontri diretti, differenza reti) domenica prossima c’è Roma-Juventus e un punto basta anche alla Juve per festeggiare nella capitale, matematicamente, lo scudetto. Sui social e non solo si parla di un “biscotto” scontato.

Leggendo le carte però la storia delle due squadre non direbbe questo, vista la rivalità storica. A Roma si parla ancora del gol di Turone di 37 anni fa e la partita a noi sembra tutta da giocare.

Al termine del campionato in caso di parità di punti per la formulazione della classifica finale e l’attribuzione dei titoli sportivi, scudetto, qualificazione champions, Uefa e retrocessioni, si terrà conto degli scontri diretti seguendo nell’ordine questi criteri: punti scontri diretti, differenza reti scontri diretti, differenza reti generale, maggior numero di reti segnate in generale, sorteggio

Leggiamo le carte

Restiamo allo scudetto. Il Napoli col pareggio in casa, 2-2 col Torino, è, a meno di miracoli, secondo. Ha giocato in campionato meglio della Juventus che ha avuto una rosa più ampia e di qualità. Sarri ha una formazione di fedelissimi, con quella nello scontro diretto, ha vinto a Torino con un gol di Koulibaly al 90′. Una volta a meno un punto sembrava avere il vento a favore ma si è fermato lì, perdendo con la Fiorentina nettamente (0-3) e pareggiando ieri. Volatilità degli entusiasmi; dei titoli dei giornali enfatizzati dai risultati decisivi che si sono concretizzati nelle ultime giornate nei minuti finali. Ci sarebbe da parlarne ricordando che la definizione “zona Cesarini”  (non a caso attaccante italo-argentino della Juventus) esiste almeno dal 1931. Divaghiamo: delle squadre inglesi si diceva che giocavano fino al 90′ anche se erano sotto di un monte di gol. Dopo gli scontri Champions (però di 180′) che dire della Roma che ha eliminato il Barcellona (totale reti, 5-4) e quasi il Liverpool (6-7)? Anche la Juve ha tentato la sua rimonta con il Real Madrid (0-3 e 3-1 a Madrid) e il gol spagnolo è arrivato sul contestato rigore assegnato nel recupero (93′) . Nulla si crea e nulla si distrugge nella fisica e forse anche nel calcio.

Per la lotta Champions, per quella Europa League e per non retrocedere si fanno calcoli (qui  e qui come stanno le cose), si immaginano risultati, gol e i punti in palio sono solo sei. Ognuno si faccia i conti disponendo i tarocchi come meglio crede e gli piace/piacerebbe. Tenendo conto che per l’Europa League il Milan potrebbe accedere direttamente in EL vincendo la Coppa Italia. Se vince il Milan resta un solo posto, se vince la Juve invece due. La finale è in programma a Roma, mercoledì sera.

Sull’Europa League meglio specificare: il 6° posto finale (o il settimo nel caso il Milan chiudesse al 6° posto) permetterebbe «solo» l’accesso al 2° turno preliminare di Europa League. Nel caso in cui, invece, il Milan dovesse perdere la finale di coppa Italia, la sesta arrivata accederebbe alla fase a gironi dell’EL, lasciando la settima alla «lotteria» dei preliminari (che da quest’anno vedranno la partecipazione della squadra italiana a partire dal secondo turno). Per accedere alla fase finale di Europa League, la squadra italiana di turno dovrà superare ben tre turni (che verranno disputati tutti i giovedì dal 26 luglio).

Sulla lotta per non retrocedere un riassunto della Gazzetta dello Sport e il punto da il Post.  Coinvolte: Cagliari, Chievo, Spal, Crotone, Udinese e persino il Bologna. Già retrocesse (dispiace) Benevento e Hellas Verona. Intanto sarà una primavera senza estate se parliamo di calcio. In Russia la nostra nazionale non ci sarà (ricordate l’eliminazione ad opera della Svezia?). Dai tarocchi all’apocalisse il passo è breve (per chi ci crede).

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