Leonardo Samarelli
La riscoperta del 7. Cosa si può dire alla Juventus di Allegri se non che ha meritato il settimo scudetto consecutivo? Sarò stato anche lo scudetto della resilienza come sostiene il Sole 24ore ma alla fine anche il gioco e l’intelligenza dell’allenatore hanno deciso sull’avventura, difficilmente ripetibile in futuro da altri. Tutti e soprattutto il Napoli non hanno retto il ritmo mostrando qualche decisiva esitazione nei momenti cruciali del campionato. Accade da sette anni, scudetto alla Juventus: tre volte con Conte e quattro con Allegri. Non può essere casuale e non ci sono veleni che tengono. Lo scudetto in primavera che vola a Torino in bianco nero è ormai una tradizione italiana
Oggi a parte le divertenti (e meritevoli di attenzione anche extracalcistica) dissertazioni sul numero 7 che appaiono un po’ ovunque sui media, social compresi, resta da considerare che la Juventus è il vero “centro di gravità permanente” (Franco Battiato) del movimento calcistico italiano. La Juventus sembra essere addirittura l’unica certezza possibile in un Paese che fatica a esprimere anche un governo dopo le elezioni. Proprio come in politica metà o quasi della popolazione è con i bianconeri, l’altra metà o quasi è contraria e anzi spesso la odia. Su Repubblica un articolo del caporedattore dello Sport (ripreso dal il Napolista.it) sostiene che questa egemonia non fa bene al campionato e neanche alla Juventus mentre Sarri sostiene che il suo Napoli ha perso lo scudetto in albergo, prima di Fiorentina-Napoli dopo aver visto, demoralizzandosi, la rimonta della Juve sul campo dell’Inter (2-3 finale):”Preferivo perdere in campo e non in albergo”.
Sarri ha le sue ragioni obiettive. Giocare sempre dopo il diretto avversario non giova e questo è accaduto ben 14 volte in campionato. Forse però non basta per definire la storia dello scudetto e finisce per insinuare altri sospetti sui “poteri forti” nel Calcio che indubbiamente esistono ma aspettano che si forniscano prove inoppugnabili per poterli giudicare, come è accaduto del resto in un recente passato
La riscoperta del 7
Quel che c’è da ricordare o sapere sul numero 7. Qui un articolo dell’agenzia Agi sulla simbologia del 7 e il settimo scudetto Juventus. Poi Wikipedia e Treccani.
Ultimo minuto
Gli ultimi minuti sono stati decisivi. Più decisivi, a conti fatti, per la Juve che a parere di molti ha dato la svolta decisiva col gol di Dybala al 93′ di Lazio-Juventus, mentre il Napoli perdeva in casa (2-4) con la Roma. Koulibaly aveva quindi portato i partenopei a -1 con una testata al 90′ nello scontro diretto. Infine, come detto, sono venuti altri “ultimi minuti” e tutti a favore e decisivi per i bianconeri. Qui e qui cosa abbiamo scritto sugli “ultimi minuti”.
Var
È stato il primo anno con l’applicazione del Var che qualcosa ha dato e qualcosa ha tolto, come si diceva e si dice per i rigori. Per pura curiosità vi segnalo dal sito Superscommesse un servizio su “come sarebbe stata la classifica senza errori arbitrali” alla 37ma giornata. Ognuno faccia le sue osservazioni e ne parli serenamente “assettato” al bar. Qui e qui cosa dicevamo sul Var e anche qui.
Il gioco
Nelle conclusioni finali e con ancora da assegnare un posto Champions e la terza retrocedente in B (la corsa Europa League vede l’Atalanta in grande vantaggio) si parla tanto di bel gioco e ci sembra voce comune che: il Napoli ha giocato meglio e che la Juventus ha giocato peggio ma in maniera più concreta. Ricordiamo che la miglior partita annuale dei bianconeri è stata quella del Bernabeu contro il Real Madrid. Finita come sappiamo al 93′ con il rigore trasformato da Cristiano Ronaldo. Il gioco della squadra di Allegri è stato superbo, da annichilire una squadra accreditata tra le migliori, se non la migliore, al mondo. Gioco bello e tecnico però non sono sinonimo di vittoria certa. In una corsa lunga è necessario dosare le forze. I cambi e la rosa più lunga e qualitativa della Juve hanno fatto una gran differenza. Sarri puntava su una formazione di intoccabili, Allegri ha operato cambi, tenendo spesso Dybala, Higuain, Douglas Costa anche per lunghi periodi in panchina. Se il primo forse ha fatto di necessità virtù, il secondo ha mostrato di saper valutare le scelte. Senza nulla togliere al valore dell’allenatore azzurro. A nostro parere spazi di bel calcio li ha giocati anche il Benevento e tutte le squadre hanno espresso trame e azioni degne di note e in linea con l’alta capacità tecnica dei nostri allenatori. Quel che serve è continuità ma il campionato e il gioco nel complesso sono stati più che sufficienti. Non apriamo, come forse ci si aspetterebbe, una discussione sulla eliminazione della Nazionale dai Mondiali in Russia. È storia e la storia ha bisogno di tempo per essere valutata.
Ultima giornata
Campionato aperto per il quarto posto in Champions. Il calendario mette davanti Lazio e Inter divise da tre punti. Nella tabella troverete la classifica, chi passa e cosa giocherà in Europa (c’è anche la situazione per la B). È in ogni caso un’incredibile sincronicità
Le due squadre vengono da campionati dissimili. La Lazio ha superato le aspettative iniziali grazie alla gestione del gruppo e del campo di Simone Inzaghi. Ha battuto diversi record personali, Immobile è attualmente capocannoniere e si sono affermati giocatori come Luis Alberto, Milinkovic-Savic e il ritorno di Felipe Anderson dopo un lungo infortuni è stato il vero rinforzo di gennaio. I biancocelesti hanno diversi motivi di lamentarsi del Var e di alcune decisioni arbitrali ma hanno mancato prove decisive. L’ultima ieri a Crotone con un pareggio che se fosse stato vittoria avrebbe azzerato le discussioni e le speranze interiste.
L’Inter e stata anche prima in classifica a inizio torneo. Poi ha proceduto a zig zag perdendo clamorosamente quando avrebbe potuto dilagare, mostrando un carattere fragile. Spalletti ha gestito le aspettative della piazza, ha smorzato entusiasmi e pian piano ha trovato un assetto grazie al mercato di gennaio (Rafinha su tutti) . Ma il Dna della squadra è scosso da tanti anni senza vittorie dopo il triplette di Mourinho (passati 10 anni). La proprietà appare incerta e non concede punti di riferimento, tuttavia sono lì a giocarsi una Champions all’ultima giornata nonostante una sconfitta stupefacente in casa col Sassuolo sabato scorso. Meritano di avere una speranza per la Champions e la Lazio merita di andarci. Non diremo televisivamente “Vedremo” tuttavia si scontrano due formazioni capaci di tutto. Vittorie e tracolli clamorosi. Spalletti e Inzaghi ne sono coscienti.
Serie B
Manca una squadra, se la giocano in cinque (qui tutte le possibili combinazioni) e tutte hanno motivi per non meritarlo, come del resto le due già retrocesse. Il Benevento (gran gol a Genova) ancor più del Verona. Tutto può succedere e ci immedesimiamo nel sostenitori delle squadre. Purtroppo si deve scendere e saranno partite intense. A Chievo e Udinese manca un punto e il Crotone dovrebbe vincere a Napoli per tentare di salvarsi. Auguri a tutte.
Calendario lotta retrocessione 38ma giornata
Napoli-Crotone
SPAL-Sampdoria
Cagliari-Atalanta
Udinese-Bologna
Chievo-Benevento
I gol
Sul sito Sky Sport la gol Collection della 37ma giornata