di Leonardo Samarelli
Se scappi ti riprendo e né la Lazio pensava di poter riprendere né l’Atalanta supponeva potesse essere ripresa. Così nel caldo pomeriggio prefestivo dell’ottobrata romana si è concluso in pareggio il match tra Lazio e Atalanta. Un 3-3 finale con rimonta da 0-3 ottenuto su rigore al 93′ calciato e realizzato da Ciro Immobile, 8 gare e 9 reti in seria A, capocannoniere per adesso. Cosa possa essere accaduto nell’intervallo negli spogliatoi delle due squadre non è dato sapere con precisione. Se scappi ti riprendo
Sembra che Inzaghi non abbia infierito sul gruppo inesistente del primo tempo. Silenzio e pensieri soltanto dopo aver subito senza porre ostacolo tre gol dall’Atalanta di Gasperini che sembrava stellare. Sui social c’era già chi si chiedeva se la Dea potesse lottare per lo scudetto, un nuovo Leicester all’italiana. Allo stadio c’erano sostenitori laziali che lasciavano le tribune. Dopo una simile lezione di gioco impossibile sperare in una rimonta e i giocatori prima dell’intervallo avevano sentito salve di fischi e tutto era ormai in bilico. Lo stesso allenatore Inzaghi vedeva materializzarsi la prospettiva di un licenziamento e per il sostituto già si parlava di Rino Gattuso. In settimana il presidente Lotito aveva chiesto carattere e risultati alla squadra e certo la risposta in campo era stata un disastro. In tribuna seduto accanto al direttore tecnico Tare era attonito. Nello spogliatoio bergamasco probabilmente c’era soddisfazione e il pensiero si spostava inevitabilmente alla trasferta di Champions contro il Manchester City di Guardiola (Pep contro Gasp). Questa partita era andata e la squadra temporaneamente prima in classifica in attesa della gara della Juve col Bologna. Soddisfazione meritata e la sconfitta nella finale di Coppa Italia di maggio scorso sembrava un cattivo ricordo. La situazione era come in una gara di mezzofondo, vanno bene anche i 1500 piani. L’avversario Atalanta al netto dei tre giri e tre quarti era un giro (400 metri), anche più, avanti ai laziali , Inzaghi cambia Parolo, frastornato, con Danilo Cataldi e Marusic, un palo piantato sulla corsia destra, con Patric. I due entrano bene in partita e si accende una scintilla che porta due volte Immobile e Correa davanti a Gollini. Tirano fuori malamente. Dei nerazzurri non c’è quasi traccia, involuti, e sembra impossibile quella sia la stessa squadra che in un quarto d’ora era andata in vantaggio con Muriel (due) e Gomez e solo le parate di Strakosha avevano contenuto un passivo per la Lazio che poteva essere di almeno cinque reti. Cataldi è in grande serata, si risvegliano tutti e Immobile si procura un rigore forse dubbio ma che ci può stare come si dice. Niente Var e 3-1 al 24′. Un minuto dopo va a segno Correa con un gol propiziato da un controllo su spezzata di testa di Immobile tecnicamente sublime. Pallone attutito con l’esterno piede e in corsa interno destro imparabile. La Lazio mezzofondista ha recuperato tanto dello svantaggio, ormai gli avversari corrono sullo stesso rettilineo, 15-20 metri di distanza tra loro. Inzaghi cerca la spinta decisiva e mette dentro (34′ st) Caicedo, attaccante, al posto di Radu, cambia modulo e si pone dietro a 4, dal 3-5-2 si passa al 4-2-3-1 . Ora Gomez è in campo coi crampi, Milinkovic aumenta il fosforo, Luis Alberto pur dormendo tenta qualcosa, soprattutto è indemoniato Immobile mentre dall’altra parte Ilicic (che ha sostituito al 21′ Muriel) non si trova a fare il centravanti di manovra; gli altri, tutti brillantissimi nel primo tempo, calano di brutto e tuttavia riescono ad arrembare una situazione clamorosa con Gomez. Un flipper con salvataggi sulla linea (Luis Felipe) e parate del portiere che risparmia i biancocelesti per un soffio. Infine altro rigore oltre il 90′. Ancora Immobile a cercarlo e De Roon che lo intercetta sul piede. Il rigore è netto ma non piacerà a Gasperini che nel dopo partita contesterà entrambi i penalty vigorosamente. Fatto sta: Immobile parte dal dischetto, colpisce forte, Gollini intercetta soltanto. è pareggio e i due mezzofondisti tagliano il traguardo appaiati: 3-3 pazzo davvero e bellissimo. Sui rigori, non solo di questa gara registriamo il commento dell’ex arbitro Luca Marelli sul suo documentato blog. Vittorio Feltri non ha gradito e pubblichiamo il suo commento (uno per tanti) su Twitter
Se scappi ti riprendo con varianti
Vale quasi anche per l’Inter che in vantaggio di 4 reti col Sassuolo (due Lautaro e due Lukaku) subisce una rimonta dei neroverdi ma riesce a vincere 4-3. Secondo tempo inguardabile per i ragazzi di Antonio Conte in panchina con la febbre (sarà aumentata crediamo). Se scappi ti riprendo con ripresa mancata anche per la Juventus che rischia grosso nel finale. Traversa e paratona di Buffon sullo sviluppo dell’azione. Spiace per Sinica Mihajlovic. A Napoli ritrovano Milik (due reti) ma il Verona regge bene quasi un tempo. Genova: Ranieri debutta in panchina con la Sampdoria a rischio alluvione non solo metereologico. Pareggio 0-0 con ennesimi infortuni (Cristante e Kalinic) nella Roma (che succede?). Non ci sono dubbi a Udine con la squadra di casa che capitalizza un gol di Osaka (la difesa tornita assente sul colpo di testa dell’attaccante). L’altra genovese, il Genoa, si perde in casa del Parma. 5-1 con Cornelius che fa tripletta. Non un buon momento per la città della Lanterna, ultimi e penultimi. Andreazzoli è ai saluti e potrebbe arrivare Thiago Motta in panchina se non è già arrivato.
Radja Nainggolan (uno specialista,vedi disegni) porta il Cagliari (ora quinto) alla vittoria con un tiro dei suoi, dalla distanza (9’pt). Risultato finale in casa contro la Spal 2-0. Vale il “ti riprendo” per Milan-Lecce 2-2. Pioli neo allenatore al posto di Giampaolo subisce al 47′ st un tiro da fuori area di Calderoni e vede vanificati i gol di Calhanoglu (bellissimo) e di Piatek (ritorno al gol), Leao per quel che si è visto ha sciupato parecchio. Non è aria per il Milan ora decimo.. Brescia e Fiorentina pareggiano con meriti reciproci e qui da segnalare l’infortunio a Dessena al quale vanno i nostri in bocca al lupo.
Qui al solito gli highlights della ottava giornata da Sky che ringraziano e qui classifica aggiornata e partite (con filmati).
Aspettiamo la Champions League stasera e domani e giovedì l’Europa Legue mentre nel Mondo si combatte in Cile e in Siria, si decide (o no?) per la Brexit, Barcellona è in rivolta per il problema Catalogna. Dell’alluvione nel Nord Italia si è accennato. I due Mattei, Renzi e Salvini hanno già dato domenica passata a San Giovanni (la destra tutta, unita in piazza, mentre si giocava proprio Lazio-Atalanta, contro il governo Giallorosso e Giuseppe Conte). Il calcio è solo una distrazione, giusta ma distrazione e vorremmo vederlo tutti in pace e tranquilli. Difficile.