di Paolo Samarelli e redazione
Due settimane di passeggiate nel tempo almeno qui a Sentiero Digitale. Faremo delle scelte orientate dalle nostre impressioni tenendo conto che ogni scelta fa perdere tanto come del resto qualsiasi decisione comporta una montagna di rinunce e lo scarto di tante possibilità. Iniziamo a scrivere in una fredda e piovosa giornata romana prevedendo una cena invernale corroborante e sostanziosa con consumo di varie bevande alcoliche.
Due settimane di passeggiate – Stragi
Ieri 12 dicembre è stato l’anniversario della strage di Piazza Fontana a Milano. Diciassette morti (88 feriti) sul luogo, un diciottesimo, Pino Pinelli, Il ferroviere anarchico accusato a torto di terrorismo, precipitato misteriosamente dopo il fermo in un cortile della questura di Milano. Dov’ero quella sera lo ricordo perfettamente: sul lungotevere dell’Acqua Acetosa in automobile assieme a quattro amici e compagni di scuola. Sentimmo la notizia dalla radio della macchina del papà di uno di noi che sequestravamo quasi tutti i pomeriggi. Eravamo appena passati davanti al grande birillo che pubblicizzava (c’è anche oggi) il bowling. Lo strike, il rumore dei birilli abbattuti, la bomba, i morti. Un’Italia che mi riappare antica e in bianco e nero un anno appena dopo il ’68 quando per un istante si era iniziato a vedere a colori. C’era una parte di quell’Italia che non aveva digerito la grande rivoluzione di costumi, la crisi delle fabbriche c’era anche allora (il famoso e temuto “autunno caldo”) così come una divisione netta tra una nostalgica minoranza (ma non tanto) fascista e le forze straboccanti (sembrava) della sinistra. Il Pci era il più grande partito comunista in Europa (c’era pure un’extra sinistra consistente a cominciare da Lotta Continua), c’era la guerra del Vietnam, i Beatles e i Rolling Stones (solo per citare i più popolari) erano la colonna sonora dei nostri giorni che, almeno i miei, passavano tra traduzioni di Greco e Latino, Letteratura italiana e Filosofia da trascinare al vicino esame di maturità e i classici sogni e deliri giovanili. Qui la time line dell’anno 1969 dove la Fiorentina aveva vinto lo scudetto in maggio e Gianni Rivera il Pallone d’Oro. Il 21 luglio 1969 l’uomo sbarca sulla Luna: Neil Armstrong e Buzz Aldrin, sono i primi uomini a camminare sul suolo lunare ed io ed uno degli amici in automobile eravamo a Londra. “Man on the Moon” titolavano i giornali inglesi e a noi ragazzi sembrava di essere davvero in un altro mondo. Ci arriviamo tra poco. Infine la voce e la notizie delle bombe (erano state piazzate anche a Roma in via Veneto e a Piazza Venezia, 4 feriti) ci calò nel silenzio e nella riflessione. Capimmo che era una svolta epocale. Uno di noi entrò in una cabina telefonica chiamando a casa: “noi tutto bene, avvisate le famiglie degli altri”. Oggi dopo 50 anni non si sanno ancora definire i colpevoli, ci furono depistaggi di apparati dello Stato (Mattarella alla commemorazione). Questo basta per ricordare.
Due Settimane di Passeggiate – Brexit
Ieri 12 dicembre si è votato nel Regno Unito (chissà fin quando) e ha stravinto il partito conservatore favorevole alla Brexit. Ieri sono idealmente uscito anche io dalla UE visto che per una gran parte della mia vita mi sono considerato cittadino britannico tanto mi sembrava affascinante la vita di Londra se non dell’Inghilterra. Un sogno giovanile (forse e spero innocuo) che tuttavia è fino a ieri restato in piedi. Pochi mesi prima del 12 dicembre 1969, come dicevo qualche riga fa, ero a Londra col mio amico Giuseppe. Eravamo arrivati a Londra col treno attraversando il Canale della Manica per arrivare in nave a Folkestone. Il canale quel giorno era in tempesta e il mal di mare era irresistibile mentre l’ufficiale medico di bordo, impeccabile, controllava i visti d’ingresso e ci elencava diritti e doveri sul suolo britannico. Ricordo che sottolineò la gratuità delle cure odontoiatriche che ora Jeremy Corbyn (Labour party) aveva proposto di reintrodurre come incentivo al voto. Evidentemente in 50 anni questo tipo di welfare à scomparso e allora mi sembrò un indizio di civiltà. Bene arrivammo a Londra a Victoria Station e trovammo posto nel quartiere di Paddington, 32 Sussex Gardens, hotel London (almeno oggi si chiama così) ed è lo stesso posto, la stessa ringhiera dove sono stato fotografato. Il proprietario ogni giorno ci dava indicazioni per visitare la città e quando gli chiedemmo del mercato di Portobello ci rispose: “Yes Portobello, were with a penny you buy an elephant”. Lì sono rimasto con la simpatia del vecchio proprietario che aveva alle pareti la sua foto dietro la mitragliatrice Bren (550 colpi al minuto) in una polverosa scena di guerra nel deserto. Le scotch eggs non erano supplì ma ci assomigliavano molto e nei negozi si ascoltava Proud Mary (Creedence Clearwater Revival) e si ammiravano i cento prezzi in Pounds di giacche di renna e camoscio con le frange come quelle dei pellerossa o dei cow boys.
Passeggiate londinesi
All’arrivo della notte, in quel luglio caldo del’69, la città si riempiva di luci e c’erano negozi aperti e colbacchi e caffettani e le minigonne di Mary Quant mettevano a rischio la cervicale. Famiglie con le sciarpe del Tottenham o del Fulham andavano allo stadio passando per King’s Road (Chelsea) per qualche notturna di Premier League, dove si diceva si giocasse sempre fino all’ultimo minuto pur perdendo largamente. Erano leggende ma le avevamo assorbite tutte. La Storia incombeva su di noi, Trafalgar Square, il British Museum, Kensington Palace e i suoi gardens, the serpentine in Kensington Park e poi il Times, battelli sotto il Tower Bridge. Un mix di storia e modernità ci faceva più effetto di una canna all’interno del Lyceum Strand locale dove la musica e l’ambiente erano mille volte più trasgressivi che al Piper di Roma. C’era una ragazza che fissava i miei stivaletti di cuoio marroni. La fattura e la qualità italiana di quelle scarpe era raffinata e quella avrebbe pagato tutto, anche quel che immaginate, per averle. Ma non era quel che volevo io e poi tornare a casa senza scarpe non era da me. L’Underground aveva linee tanto profonde nel sottosuolo che ci facevano venire la claustrofobia. La swinging London era quella, per noi, chissà quel che era davvero.
“London Calling”, altre passeggiate londinesi, i Clash
Poi a Londra sono stato molte altre volte e leggo che oggi, 14 dicembre, sono 40 anni dall’uscita di “London Calling” dei Clash (1979) e credo che anche allora, adulto, fossi a Londra in era Margaret Thatcher. Quel ritmo incalzante, quella eleganza che non concedeva niente alla leziosità e il sound mixato con il ritmo caraibico del Reggae suonano attuali e Punk ancora adesso in una UK revisionista, dove la City e la globalizzazione hanno scavato un baratro tra ricchi e poveri. La Brexit che, come dicono, è stata votata nelle periferie e nelle campagne e non dalle grandi città ha un suo controcampo con “London Calling” (qui il video ufficiale). Londra chiama, stavolta non avrà risposta. Il vecchio artigliere dell’hotel London (se si chiamava così allora), 32 Sussex Gardens, sarebbe contento di ritornare nell’isolamento? Nel ’69 ancora non c’era la Ue ma la CEE (qui la storia della Ue) e se andavi in Inghilterra eri davvero all’estero. C’erano differenze ma adesso? Difficile che la Storia torni indietro e si ripresenti uguale e identica. La nostalgia del passato spesso è menzognera come dicono siano stati alcuni argomenti portati dai Brexiter e dallo stesso Boris Johnson per convincere i suoi cittadini a votarlo e l’hanno fatto davvero in massa. Su Internazionale approfondimenti. Nostro pronostico: prossimo il referendum col quale la Scozia chiederà di uscire dalla Gran Bretagna.
Passeggiate nel tempo, Calcio
Mentre si gioca un sabato di campionato (siamo al 14 dicembre, 16a giornata in corso) l’Inter è in testa (38 punti) a + 2 sulla Juve seconda e la Lazio è terza (33) seguono Cagliari e Roma a 29. La Lazio nella precedente giornata ha battuto nettamente (3-1) la Juve che Sarri sta ancora plasmando. In settimana fuori dalla Champions l’Inter (va in EL) e dalla Europa League la Lazio. Passa il Napoli col Genk in Champions ma Ancelotti è esonerato ed è arrivato Gattuso. Passa in Champions agli ottavi anche l’Atalanta ed è davvero un’impresa con lo 0-3 in Ucraina contro lo Shaktar. Conclusioni: la prima e la terza della serie A eliminate, fa pensare. E le due squadre non possono avere due volti così differenti in Europa e in Italia. Siamo a domenica quando riprendo l’articolo e il Napoli di Gattuso ha perso male in casa col Parma. 1-2 di Gervinho (er tendina, così lo chiamavano i tifosi romanisti) al 93′ su assist del giovane impressionante Kulusevski. Sfortuna (scivoloni di Koulibaly e Zielinski) certo per gli azzurri ma in certi periodi bisogna farci l’abitudine. La Samp vince il Derby di Genova con Gabbiadini (partitaccia) e il Brescia batte 3-0 il Lecce col rientrato allenatore Corini. Sempre mentre scrivo prosegue la 16a giornata: la Juventus in campo col tridente (Ronaldo, Higuain, Dybala) vince con l’Udinese 3-1 con due reti di Ronaldo (la terza Bonucci). Spettacolare rimonta del Verona sul Torino. In svantaggio in casa per 0-3 pareggia 3-3, buone squadre davvero. Il Milan pareggia in casa col Sassuolo 0-0 in una partita all’inglese. Due legni di Leao e Pegolo, in forma, fa il resto tra i pali del Sassuolo. Al Dall’ara il Bologna batte 2-1 (Palacio e Poli) l’Atalanta reduce dalla notte magica in Champions. Roma-Spal finisce (adesso per noi) 3-1 tutto nel secondo tempo. Fiorentina-Inter finisce 1-1, Vlahovic (gran gol ma Skriniar doveva spendere il fallo tattico) riprende l’Inter al 92′ dopo il gol del grande ex Borja Valero (quasi non si sapeva giocasse ancora coi nerazzurri). In testa alla pari con la Juve (39) Conte è fuori di sé. Problemi con la stampa e i giornalisti (esattamente il Corriere dello Sport) incassano l’ennesimo “vergognatevi”. Qui la storia spiegata. Stasera Cagliari-Lazio faccia a faccia per un posto in Champions. Occhio alla Lazio, con una vittoria sarebbe a tre punti dalla coppia di testa, “ma che davero?” si dice a Roma. Intanto Gigi Riva presidente onorario del Cagliari, bello. Consigliato il blog dell’ex arbitro Luca Marelli sui “casi” della giornata,
Aggiorniamo? Aggiorniamo: a Cagliari Lazio batte Cagliari al 97′. Cagliari sciupa tanto poi la Lazio nel secondo tempo prende campo e negli ultimi 10′ ribalta il risultato. Ora è a tre punti dalla coppia di testa e Tare ammonisce:” Ora bisogna andare cauti”. Marcatori: Simeone, Luis Alberto, Caicedo che segna spessissimo nei recuperi. A proposito di quel che dicevamo del calcio inglese: si gioca sempre fino all’ultimo e a volte si vince in extra time.
Qui la classifica si aggiorna sempre e pian piano inseriscono il riassunto video delle partite. Qui su Sky Sport gli highlights delle partite dell’ultima giornata.
Passeggiate nel tempo, Editoria
Nella settimana della cessione delle quote di maggioranza Gedi dai De Benedetti (i figli Marco e Rodolfo) a John Elkann (Exor, gli Agnelli insomma) avviene una bella rivoluzione sul mercato della stampa italiana. A tre anni dalla fusione in Gedi (2016) del Gruppo Espresso (la Repubblica, l’Espresso, tanti giornali locali e tre Radio che spingono bene tra le quali Capital) con Itedi (la Stampa e Secolo XIX) cambia di fatto tutto e Elkann si riprende quel che di suo aveva fuso e si prende anche Repubblica e il resto del vecchio Gruppo Editoriale Espresso. Dopo 40 anni la famiglia De Benedetti lascia il secondo quotidiano nazionale. Dopo tre direttori: il fondatore Eugenio Scalfari, Ezio Mauro entrambi direzione per 20 anni, Mario Calabresi proveniente dalla Stampa, circa 3 anni di direzione. Da Febbraio 2019 direttore è Carlo Verdelli. In 40 anni tanto cambia e tanto sono cambiati i giornali (e i giornalisti) per mille cause (web su tutti, poi i social e domani chissà cosa). Anche tre anni fa c’era un altro scenario e qualcosa scrivemmo. Intanto nonostante le rivoluzioni il vostro autore può affermare di aver messo la mano su tutte le “ere” del giornale. Infatti lunedì scorso, un po’ a sorpresa è stata pubblicata una ricostruzione a mia firma su un ancora non risolto caso di cronaca. Speriamo di aver tenuto la giusta distanza. È motivo di soddisfazione che desiderio condividere qui ringraziando tutti quelli che l’hanno reso possibile. Sotto il disegno in questione che non sappiamo se avrà altre repliche. Qui siamo possibilisti ma dipende da troppe situazioni.
Notazioni del periodo
Clima – Un fallimento la Cop 25 : la conferenza dell’ONU sul cambiamento climatico, appena terminata a Madrid, è finita sostanzialmente con un nulla di fatto. Infine sapete cosa sono e cos’è il business dei crediti di carbonio? Qui un articolo di Barbara D’Amico che spiega.
Sardine– Ieri il movimento delle Sardine a Roma ha fatto l’en plein a Piazza San Giovanni. Che succede adesso se lo chiedono un po’ tutti. Qui ci limitiamo a cantare “Bella ciao” con estremo rispetto. Ultime cose dopo l’assemblea del movimento.
Greta – Thunberg al “Fridays for future” di Torino. 5.000 in piazza e va bene anche qui. Qui da la Repubblica Torino