Sentiero Digitale
La nefandezza delle figurine con Anna Frank con la maglia della Roma, appiccicate in curva Sud, da deficienti in segno di scherno ha orientato l’ultimo turno di campionato. Siamo precipitati in un imbuto mediatico dal cui collo forse non è uscito un sano e umano antirazzismo ma un liquido indefinito. È sembrata una gara a chi la spara più grossa. Una corsa a dichiararsi il più indignato di tutti come se non solo nella curva laziale ma nella stessa società italiana non vivessero sentimenti antisemiti e antirazzisti. Basterebbe rammentare la “sicurezza percepita” degli italiani nei confronti dell’immigrazione. Nessuna riflessione ma un’ impulsiva reazione (vedi le prime pagine di grandi testate il giorno dopo l’accaduto). Tutto ciò che non si chiede a chi ha il dovere e compito di informare. Dell’episodio era ovviamente doveroso parlare ma fornendo un quadro completo del fenomeno che non è soltanto relegato alle curve dove peraltro è irrisolto il problema della legalità dalla quale sembrano immuni. Vere zone franche.