Il Meme, la storia infinita: l’ascolti e ti porta via.

Luigi Toiati

Tanto va la gatta al gatto che ci nascon dei gattini.

“- L’Aleph? – ripetei. – Sì, il luogo dove si trovano senza confondersi tutti i luoghi della terra, visti da tutti gli angoli“. (Jorge Luìs Borges, “L’Aleph”)

 Quando, in una relazione interpersonale, io dico al mio interlocutore “sì, già lo so” è perché credo “ovviamente” di saperlo; se invece asserisco “ti/le consiglio questa soluzione”, è perché sto per rifilargli la soluzione per me più “ovvia”; se viceversa profferisco il fatidico “scusi se la interrompo” significa che sto pensando: tanto non mi perdo niente, è talmente “ovvio” quello che mi sta dicendo; laddove il mio “non capisco che c’entra” vale invece per: ma che vuole questo? È ovvio che non mi interessa, ma non lo capisce?; e così via. Leggi tutto →